Immigrazione, presentato a Ragusa il report di Idos - QdS

Immigrazione, presentato a Ragusa il report di Idos

Stefania Zaccaria

Immigrazione, presentato a Ragusa il report di Idos

martedì 05 Marzo 2024

Nel 2023 la popolazione straniera presente nel Ragusano è cresciuta del 2%. Cutrale: “Promuovere politiche di integrazione”. Di Sciullo: “Costruire maggiore equità e giustizia sociale”

RAGUSA – Nel 2023 gli stranieri residenti in Sicilia sono passati da 186.195 a 184.605, dei quali donne il 47%. La presenza straniera rispetto alla popolazione residente è pari al 3,8%, rimanendo sempre inferiore alla metà della percentuale nazionale dell’8,5%. A fronte del calo di oltre il 3% nelle province di Palermo, Catania e Caltanissetta, si registra invece un incremento di circa il 2% nelle province di Agrigento, Ragusa ed Enna.

Uno studio per approfondire il fenomeno migratorio

Sono questi alcuni dei dati più significativi emersi dal dossier statistico sull’immigrazione, presentato a Ragusa qualche giorno fa e realizzato dal centro studi e ricerche Idos, con un focus sulla realtà siciliana. L’incontro, che ha visto la partecipazione del segretario nazionale Fai Cisl Mohamed Saady, ha voluto approfondire il fenomeno migratorio diffondendo una visione dell’immigrazione il più possibile aderente alla realtà, in relazione alle dinamiche del lavoro, dell’accoglienza, dell’integrazione nei territori.

Contrasto al caporalato

“Proprio in questi giorni tre imprenditori sono stati arrestati nel blitz anti-caporalato dei Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Ragusa e del nucleo ispettorato del Lavoro, coordinato dalla Procura – ha sottolineato il segretario generale Fai-Cisl Ragusa Siracusa Sergio Cutrale -. È evidente, quindi, che il fenomeno va monitorato costantemente, con maggiori controlli, ispezioni, sanzioni. Ma va potenziata anche la collaborazione tra sindacati, associazionismo, istituzioni. Un esempio positivo, è il nuovo centro di accoglienza inaugurato a Genisi pochi giorni fa, che ospiterà giovani lavoratori vittime di caporalato. È urgente quindi – ha aggiunto Cutrale – promuovere quelle politiche necessarie, anche nella nostra Regione, per concretizzare percorsi di inclusione e integrazione di queste nuove forme migratorie, non vedendole come una emergenza o un pericolo da cui difendersi, ma come una risorsa con cui collaborare”.

Le provenienze della popolazione immigrata

Un altro dato significativo emerso durante la presentazione del dossier riguarda le provenienze della popolazione immigrata. Solo 8 cittadinanze in Sicilia, superano i 5mila residenti e insieme rappresentano il 70% dell’intera popolazione immigrata e presente nella regione. La collettività più numerosa è quella romena (45.895) che rappresenta il 25% circa della popolazione immigrata con cospicua presenza nelle province di Catania e Ragusa (oltre 7mila). Ma in provincia di Ragusa la comunità più rappresentata è quella tunisina, con quasi 9mila residenti impiegati soprattutto nel settore agricolo.

“È sui territori che si gioca la riuscita delle politiche di integrazione e dove conoscenza e azione devono essere promosse insieme, per combattere sfruttamento e segregazione lavorativa dei lavoratori immigrati e per costruire maggiore equità e giustizia sociale – ha evidenziato il presidente centro studi Idos, Luca Di Sciullo – È questo il senso della solida e fruttuosa collaborazione tra Idos e Fai Cisl, imperniata sull’annuale dossier statistico Immigrazione, che mira a diffondere in maniera strategica e mirata uno strumento conoscitivo a sostegno di una visione lungimirante e di un più consapevole ed efficace impegno”.

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