Covid, Modica e Comiso invocano il lockdown - QdS

Covid, Modica e Comiso invocano il lockdown

Stefania Zaccaria

Covid, Modica e Comiso invocano il lockdown

giovedì 19 Novembre 2020

Intanto sono in arrivo 250 anestesisti mentre l’ospedale Arezzo è stato convertito in Rsa

Mentre Vittoria continua a essere zona off limits – una nuova ordinanza del governatore della Regione ne ha prorogato la zona rossa fino al 25 novembre – sono diversi i sindaci della provincia iblea che invocano scuole chiuse e lockdown di tutto il territorio o perlomeno di determinati comuni.

I primi cittadini di Modica e di Comiso, in primis, lo hanno chiesto formalmente all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che ha parlato con tutti i sindaci per capire l’andamento della pandemia in territorio ibleo. Preoccupa la situazione dell’ipparino dove si sono già registrate diverse vittime.

“Sono molto preoccupata per i numeri che si registrano tra Comiso e Pedalino – ha evidenziato il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari – per i decessi che ammontano già a sette e per la mancanza di rispetto per le regole. Chiedo la chiusura delle scuole e che il comune di Comiso venga dichiarato zona rossa”.

C’è anche una grande difficoltà di gestione dei contagi nelle scuole. “A parte le centinaia di sollecitazioni pervenutemi in queste settimane, ed alle quali non posso dare riscontro poiché – ha aggiunto Schembari – non è facoltà dei sindaci emanare ordinanze di chiusura delle scuole, mi sono arrivate sul tavolo anche le relazioni dei dirigenti scolastici delle scuole elementari e medie dove mi si dipinge un quadro davvero allarmante. Certo, non si chiede una chiusura sine die ma un periodo che abbia un inizio ed una fine, ma che serva sostanzialmente e limitare e se possibile ridurre, i casi di positività”.

Mentre altri sindaci sono contrari a una ipotesi di chiusura delle scuole, anche il primo cittadino di Modica Ignazio Abbate è della stessa idea della Schembari: ricordiamo, infatti, che in questi giorni tutti gli istituti modicani sono già stati chiusi per qualche giorno. L’assessore, dal canto suo, ha informato i sindaci sull’esito della conferenza tra Stato e Regioni e sull’ipotesi di ridurre da 21 a 5 gli indicatori secondo ai quali viene stabilito il ‘colore’ di ogni Regione.

“L’istituzione di zone rosse territoriali all’interno della Regione – come accaduto per esempio a Vittoria – ha avuto ad oggi risultati limitati e inferiori alle aspettative, considerato che – ha riferito l’esponente della Regione – a differenza del lockdown della scorsa primavera, non viene esclusa del tutto la possibilità di spostamento, seppure per ragioni particolari”.

Dal punto di vista sanitario, inoltre, la novità sostanziale è che il Maria Paternò Arezzo di Ragusa viene convertito in residenza sanitaria assistenziale per soggetti affetti da Covid che non necessitano di ospedalizzazione. Una soluzione che, al momento, rende non necessario reperire i cosiddetti ‘Covid Hotel’. In soccorso della sanità iblea, poi, arrivano anche 250 neo specializzati anestesisti, assegnati agli ospedali in cui c’è maggiore carenza.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017