Incendio nella riserva di Capo di Gallo: arrestato responsabile

Maxi incendio nella Riserva naturale di Capo di Gallo: arrestato 26enne responsabile

marikacontarino

Maxi incendio nella Riserva naturale di Capo di Gallo: arrestato 26enne responsabile

Redazione  |
mercoledì 05 Giugno 2024

Il rogo ha distrutto circa 650 ettari di vegetazione di cui 600 rientranti nella zona protetta.

I Carabinieri della Compagnia San Lorenzo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, nei confronti di un 26enne, per aver appiccato un incendio nella riserva di Capo di Gallo.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

L’indagato, il 24 luglio 2023, si sarebbe reso protagonista della condotta che ha determinato il propagarsi di un incendio che ha distrutto circa 650 ettari di vegetazione, di cui quasi 600 rientranti nella Riserva Naturale Orientata di “Capo Gallo”. Si è trattato di uno degli incendi più violenti e distruttivi tra quelli che in quelle giornate hanno attanagliato il Capoluogo, causando anomale concentrazioni in area di diossine e furani.

La dinamica dell’incendio alla riserva di Capo di Gallo

L’indagine ha avuto avvio grazie alla minuziosa attività informativa della Stazione di Partanna Mondello che ha consentito di analizzare dei filmati di una telecamera da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo e quindi alla ricostruzione della dinamica degli eventi.

Le successive intercettazioni telefoniche e ambientali, supportate dall’assunzione di dichiarazioni testimoniali e da tradizionali metodi di indagine hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza sul 26enne. Questi, peraltro, era già condannato, con sentenza definitiva a seguito di patteggiamento del 2017, per danneggiamento a seguito di incendio, violenza privata e reati in materia di armi ed esplosivi. In concorso con altri, infatti, aveva lanciato bottiglie “molotov” contro un edificio occupato abusivamente.

Determinanti per la ricostruzione della incendio a Capo di Gallo sono stati gli accertamenti tecnici effettuati dal Centro Anticrimine Natura e dalla Task Force del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, che l’Arma dei Carabinieri ha inviato da Roma per la specifica esigenza. Grazie ad essi, infatti, è stata individuata la “zona d’inizio incendio” ed evidenziato che le fiamme avevano distrutto la vegetazione presente, costituita principalmente da macchia mediterranea, determinando un’alterazione dell’ecosistema irreversibile e causato danni ad edifici, costruzioni e specie vegetali protette.

Il 26enne era già in carcere dall’ottobre dello scorso anno in forza di una misura cautelare perché indagato per aver posto in essere maltrattamenti, emersi nel corso della presente indagine, nei confronti della compagna e del figlio di quest’ultima, di soli 3 anni.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017