India a rischio maxi focolaio, bagno nel Gange per migliaia di fedeli indù - QdS

India a rischio maxi focolaio, bagno nel Gange per migliaia di fedeli indù

Antonino Lo Re

India a rischio maxi focolaio, bagno nel Gange per migliaia di fedeli indù

venerdì 14 Gennaio 2022

Senza mascherine e distanziamento sociale, i fedeli indù hanno pregato e si sono immersi nel fiume per purificare i loro peccati incuranti dei timori della diffusione del coronavirus

Decine di migliaia di persone hanno fatto il bagno nel Gange, fiume sacro agli indù, a Sangam dove prende il via oggi la festività religiosa Magh Mela che durerà 47 giorni. Senza mascherine e distanziamento sociale, i fedeli indù hanno pregato e si sono immersi nel fiume per purificare i loro peccati incuranti dei timori della diffusione del coronavirus, come si legge su India Tribune.

Difficoltà a gestire i pellegrini

Il giornale sottolinea come le autorità abbiano avuto difficoltà a gestire i pellegrini, arrivati da ieri nel Bengala occidentale, e a far rispettare le norme anti Covid. Il rischio, ora, è quello di un maxi focolaio. Lo scorso anno l’evento aveva dato il via alla seconda ondata di contagi. Quest’anno le autorità dello stato dell’Uttar Pradesh, dove si trova Prayagraj, si sono rifiutate di vietare l’evento.

Il canale di notizie hindi Abp ha riferito che oltre il 70 per cento delle persone era senza mascherine. Il primo ministro Yogi Adityanath ha rivolto un appello alle persone che presentano sintomi riconducibili al coronavirus a non tuffarsi nel Gange.

Il fiume Gange e la sua importanza per i fedeli

Secondo gli indù il fiume Gange è sacro. È adorato dagli indù ed è personificato come una dea Devi, che detiene un posto importante nella religione indù. Per gli Indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume (in particolare in talune occasioni) si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza. Le abluzioni mattutine e serali sono normalmente effettuate presso alcune strutture dedicate costituite da scalinate che terminano nel fiume, dette ghats.

Molte persone compiono lunghi viaggi per immergere le ceneri della cremazione dei loro familiari nelle acque del Gange; si crede che questa immersione possa far salire l’anima al cielo. Numerosi luoghi sacri indù si trovano lungo le sponde del fiume Gange, tra cui Haridwar e Varanasi, la città più importante dell’induismo. Si ritiene che bere l’acqua del Gange farà sì che dopo l’ultimo respiro l’anima salirà al cielo.

Il Kumbh Mela è una festa religiosa induista che raduna milioni di persone provenienti da tutto il paese. Si celebra ogni tre anni in uno dei quattro luoghi dove si crede che siano cadute le gocce da una brocca (“kumbh”) contenente il nettare dell’immortalità, durante una lotta tra divinità e demoni: quest’anno è toccato ad Haridwar. I fedeli credono che bagnarsi nelle acque del Gange durante il Kumbh Mela rimuova i peccati e permetta di raggiungere il “moksha”, la liberazione dal ciclo delle rinascite.

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