Indice clima 2024, Catania e Agrigento nella top 10. Il turismo "vola"

Indice del clima 2024, Catania e Agrigento nella top 10. E il turismo siciliano “vola”

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Indice del clima 2024, Catania e Agrigento nella top 10. E il turismo siciliano “vola”

Marika Contarino  |
lunedì 25 Marzo 2024

Il capoluogo etneo si piazza tra i primi cinque posti in una graduatoria quasi interamente "made in Sud". Ecco tutti i dettagli.

Catania conquista il quarto posto nella nuova edizione dell’indice del clima 2024, la classifica stilata ogni anno dal Sole 24 ore. Il capoluogo siciliano, però, non è l’unico ad essere presente nella top ten: al nono posto, infatti, troviamo la bella Agrigento. La classifica, aggiornata con i dati forniti da 3bmeteo relativi al decennio 2013-2023, è un elemento fondamentale che viene utilizzato ogni anno nell’indagine della “Qualità della vita” realizzata dal Sole 24 Ore.

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In questo modo, gli esperti raccontano le 107 città capoluogo, decretando dove si vive meglio dal punto di vista climatico in base a dieci parametri che misurano le più frequenti condizioni di “bel tempo”. I dieci indici che compongono la graduatoria finale sono stati scelti ed elaborati dalla redazione del Sole 24 Ore e validati dal team di esperti metereologici di 3bmeteo.

Indice del clima 2024: la top ten

Bari in testa: i dati

La città con il miglior clima in Italia, secondo l’indice del clima 2024 è Bari, posizionata al primo posto della nuova edizione dell’indice del Sole 24 Ore, pubblicata sul quotidiano di lunedì 25 marzo.

Otto ore e mezza di sole al giorno. Nove giorni di precipitazioni estreme all’anno. Settantaquattro giorni di pioggia su 365. Solo 158 giornate l’anno fuori dal comfort climatico, cioè con un’umidità relativa superiore al 70% o inferiore al 30 per cento. Brezza estiva a 7,2 nodi medi giornalieri. Sono questi i principali parametri medi climatici che spingono la città pugliese in testa alla graduatoria.

Le altre città in classifica

Quest’anno sono moltissimi i capoluoghi del Sud che figurano nella top ten dell’indice del clima 2024. Oltre alla città pugliese, infatti, sono sei i centri urbani del meridione che popolano la classifica: Barletta-Andria-Trani (3ª), Catania (4ª), Pescara (5ª), Chieti (7ª), Brindisi (8ª), Agrigento (9ª), Cagliari (10ª).

Tra le città con il clima migliore spiccano le zone costiere e alcune città in quota, come Aosta ed Enna, questo perché sono capaci di offrire maggiore comfort rispetto alla aree interne. Tra le caratteristiche peculiari vi è, infatti, la circolazione dell’aria e l’aumento delle ore di sole: in questo modo l’indice di calore resta medio-basso, mitigato dalla brezza estiva, e sono pochi gli eventi estremi.

La top ten… inversa

Sul fondo della classifica troviamo ancora una volta diversi centri della pianura padana, ma l’ultima classificata rimane Belluno. Ultima nell’indice di soleggiamento, con appena 6,7 ore di sole in al giorno, e per giornate fredde, con 23,6 in media ogni anno con temperatura massima percepita minore di 3° C. Belluno si classifica, inoltre, penultima per l’umidità relativa elevata, che prende in considerazione i giorni troppo secchi d’estate, minori del 30%, e quelli troppo umidi d’inverno, maggiori del 70%. Il capoluogo è alto nella classifica dei centro con il numero di giornate piovose: 118 all’anno con almeno 2 millimetri di precipitazioni cumulate.

Per quanto riguarda le grandi città, Cagliari conquista il 10° posto nella top ten dell’indice del clima 2024, Roma si piazza al 25° posto, seguita da Napoli (26ª), Venezia (32ª) e Genova (43ª). Tutte le altre si incontrano nella seconda metà della classifica, ultima Milano all’86° posto.

I capoluoghi siciliani: i record di Catania, Agrigento e Siracusa

I due capoluoghi siciliani, Catania e Agrigento, riescono a conquistarsi un’ottima posizione nella graduatoria. Anche se non sono riusciti a raggiungere la vetta, hanno conquistato altri due record: Agrigento è prima nel soleggiamento, con 9,1 ore di sole in media al giorno; Catania, invece, conta il minor numero di giorni l’anno troppo secchi o troppo umidi, appena 111.

Menzione speciale va fatta per un altro capoluogo siciliano, Siracusa, che non figura nella top ten, ma ha raggiunto anche lei un traguardo. Siracusa è, infatti, il centro urbano dove nell’estate 2023 un’ondata di caldo eccezionale ha fatto toccare il massimo storico dei 47° C, dunque ha il più elevato indice di calore: 111 giornate l’anno con temperatura percepita superiore a 35 gradi.

Sicilia: meta turistica evergreen

Le condizioni climatiche e ambientali favorevoli portano con sé un’importante crescita dei dati relativi ai flussi turistici. La Sicilia, a causa dell’avvento della pandemia da Covid-19, tra il 2020 e il 2021 aveva perso parecchi punti in materia turistica, riprendendosi solo nel 2022, con un indice pari a 14 milioni e 851 mila turisti. Un dato simile a quello pre-pandemico del 2019, che registrava 15 milioni di presenze.

Le informazioni relative ai flussi turistici del 2023, invece, sono state presentate nel corso della BIT di Milano, tenutasi dal 4 al 6 febbraio, dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dall’assessore al Turismo, Elvira Amata. L’andamento favorevole del 2022 ha, infatti, avuto effetti positivi anche sul 2023: con un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente, il 2023 ha registrato 16 milioni 462 mila presenze complessive. In questo contesto, spicca il dato riguardante la componente straniera, con un aumento del 24,8% rispetto al 2022.

Le dichiarazioni del presidente Schifani

“I dati sull’andamento dei flussi turistici in Sicilia – ha sottolineato il presidente della Regione, Renato Schifani, durante il suo intervento in conferenza stampa – sono senz’altro incoraggianti e restituiscono l’immagine di un comparto vivo, dinamico e in costante crescita post-pandemica. Un risultato che è frutto dell’efficacia delle politiche di settore poste in essere dall’amministrazione regionale e del lavoro fatto in termini di individuazione dei mercati-target e di azioni di promozione della destinazione”.

“Seppur provvisori e verosimilmente sottostimati e suscettibili di variazioni al rialzo poiché in costante aggiornamento, i dati sulle presenze turistiche forniscono già elementi che concorrono a un clima di ottimismo e fanno intravedere buoni margini per un consuntivo migliore rispetto a quello degli anni più recenti. Il governo regionale – ha concluso Schifani – metterà in campo politiche mirate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, anche sulla base dei dati statistici che confermano nei periodi di bassa stagione un trend fortemente positivo di presenze turistiche”.

Catania e l’allungamento della stagione turistica

Tra le città della Sicilia, Catania è sicuramente una delle mete turistiche più gettonate: il sole presente quasi in continuità e la scarsità di giorni piovosi, rendono il capoluogo etneo uno dei più piacevoli dove trascorrere qualche giorno di relax.

I flussi turistici, infatti, non sono più concentrati esclusivamente nei mesi estivi, ma si distribuiscono nel corso di tutto l’anno, soprattutto per quanto riguarda la componente straniera. I periodi di “bassa stagione”, infatti, registrano un forte incremento di presenze estere, con maggiore afflusso di francesi e tedeschi.

Il focus sulla sostenibilità

Tra i requisiti fondamentali oggi ricercati nel settore turistico vi è sicuramente la tematica della sostenibilità. L’offerta posta in essere dalle città siciliane, infatti, deve essere in linea con le nuove tendenze.

“I viaggiatori cercano sempre più soluzioni di viaggi che sposino il valore della sostenibilità che va considerata sotto due diversi aspetti: quello della sostenibilità dell’uso/gestione delle risorse turistiche, cioè dei beni naturali e culturali, e quello della sostenibilità del turismo in chiave di innovazione e di inclusione sociale, ampliando quanto più possibile le opportunità di accesso a pratiche di turismo inclusive rafforzando le filiere settoriali, dall’accoglienza, all’ospitalità e promozione” è il commento dell’assessore Elvira Amata.

Gli eventi da non perdere a Catania

La Città metropolitana di Catania non perde occasione per mostrarsi in tutta la sua bellezza, ma soprattutto per far riscoprire ciò che ha in dote, dai beni culturali alle esperienze immersi nella natura.

Pasqua immersi nella natura

Durante le festività di Pasqua, ad esempio, sono diverse le attività proposte, soprattutto in chiave naturalistica:

  • Il “trekking di Pasquetta” organizzato da “Etna e Dintorni” giorno 1 Aprile: una escursione in trekking del versante sud condotta dalle guide che vi condurrà tra i boschi millenari dell’Etna costituiti da castagni, querce e pini larici. Il percorso condurrà in prossimità delle lave del 2002 presso un rifugio forestale, dove potrà essere consumato il pranzo (facoltativo).
  • Il “pic nic di Pasquetta“, organizzato da Sicilia Gaia e Montata Grande organizzano un Pic Nic di Pasquetta. Un percorso naturalistico all’interno della tenuta, guidato dalle esperte guide padrone di casa, arricchito da un’esperienza di “oniterapia”, consistente nell’accarezzare gli asini come fonte di benessere. Le dolcissime asinelle Olga e Olivia saranno ben felici di ricevere tante coccole.

La riscoperta della città

Per chi, invece, preferisce partire alla scoperta del patrimonio culturale etneo, è possibile partecipare a escursioni e visite guidate organizzate:

Chi è propenso a visitare luoghi chiusi potrà approfittare del “walking tour di Catania sommersa“, un viaggio nel tempo alla riscoperta delle bellezze archeologiche della città. Da Piazza Duomo si salirà verso la parte alta della città, scoprendo le Terme Achilliane, una suggestiva grotta di scorrimento lavico, le Terme dell’Indirizzo dall’esterno, oltre all’incompiuta ed emozionante chiesa di S. Nicolò l’Arena ed il Monastero dei Benedettini, con gli scavi archeologici antistanti.

Per coloro i quali preferiscono camminare all’aperto, ecco la “passeggiata alla scoperta di Catania Barocca“, un walking tour che consiste in una passeggiata della durata di 2 ore nell’elegante centro storico di Catania. Un viaggio attraverso il passato, il presente e il futuro per comprendere la grande anima di Catania e dei catanesi.

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