Didattica a distanza, da Eniscuola la “cassetta degli attrezzi” per i docenti - QdS

Didattica a distanza, da Eniscuola la “cassetta degli attrezzi” per i docenti

redazione

Didattica a distanza, da Eniscuola la “cassetta degli attrezzi” per i docenti

giovedì 30 Aprile 2020

E' impegnata sul fronte dell'insegnamento digitale e sviluppa progetti per affermare l’innovazione all’interno della scuola attraverso differenti modalità. Per l’emergenza coronavirus ha puntato l’attenzione sulle scuole primarie, in forte difficoltà

Eniscuola è impegnata da molti anni sul fronte della didattica digitale e sviluppa dei progetti che cercano di affermare e riaffermare l’innovazione all’interno della scuola. Lo fa attraverso differenti modalità e, in questo caso, per l’emergenza Covid-19, ha puntato l’attenzione sulle scuole primarie che si sono trovate in forte difficoltà rispetto alla didattica a distanza.

Vista la situazione emergenziale in atto e il perdurare della chiusura delle scuole, Eni ha pensato di organizzare una serie di seminari interattivi sulla “Didattica a distanza e l’innovazione digitale” rivolti ai docenti delle scuole primarie. Il percorso formativo, iniziato il 16 aprile, si concluderà il 13 maggio e consta di 6 webinar in streaming della durata di 45-60 minuti ciascuno. L’iniziativa coinvolge i docenti delle scuole primarie di Padova, Livorno, Vicenza, Bologna, Tramutola, Viggiano, Villa d’Agri e Gela per un totale di circa 400 insegnanti. Le lezioni sono tenute dalla professoressa Tiziana Finocchiaro, docente di Lingue Straniere e animatore digitale dell’I.C. “E. Romagnoli” di Gela e dal dott. Franco Prestipino, Trainer Eni.

Lucia Nardi, responsabile Cultura d’impresa, che si occupa anche del progetto Eniscuola, espone ragioni e motivazioni che stanno alla base del corso.
“Mentre nelle scuole superiori è disponibile molto materiale in Rete e molti docenti stavano già lavorando con strumenti innovativi, le scuole elementari erano in ritardo nel prendere in considerazione la didattica a distanza. L’emergenza Covid-19 ci ha messo di fronte non alla possibilità ma alla necessità di questa attività e dunque ci siamo messi all’opera per fornire un’alfabetizzazione di base ai docenti di scuola primaria. Abbiamo scelto un animatore digitale, una docente della rete Eniscuola di Gela, che ha messo a disposizione la sua lunga e consolidata esperienza sul campo. Stiamo facendo delle lezioni a distanza con una piattaforma che consente agli insegnanti di cominciare ad orientarsi all’interno di ciò che si può fare con i bambini grazie agli strumenti a distanza.

Si va a piccoli passi nei vari moduli fino ad arrivare a spiegare i contenuti che si possono trovare in rete e come si possono utilizzare per una lezione. All’inizio pensavamo ad una soglia di 50 docenti, adesso abbiamo circa 400 docenti che si collegano nel corso dei moduli e abbiamo organizzato classi di una quarantina di docenti”.

Quali evidenze sono emerse in itinere? Quali le criticità maggiori riscontrate?
“La rete Eniscuola va da Gela a San Donato Milanese e abbiamo aperto a tutti il progetto. Le realtà sono tra loro molto diverse e complessivamente ci siamo resi conto che c’è bisogno di questa formazione.

Ci sono docenti abituati ad utilizzare il computer, magari per altre attività, e chi, invece, pone domande molto basic di carattere tecnico-informatico. Consideriamo già un grande successo che tutti siano riusciti a collegarsi alla piattaforma ed interagire nella chat e che tutti siano stati in grado di ‘salire a bordo’ e seguire le lezioni.

Gli insegnanti di scuola elementare, come riportato da molti giornali, hanno bisogno di un percorso che consenta loro di utilizzare bene la didattica a distanza considerato che i tempi di rientro in classe non sono certi. Se è vero che la didattica in presenza rimane uno strumento ineliminabile, resta il fatto che nella cassetta degli attrezzi di un docente di scuola elementare gli strumenti digitali devono essere presenti. Eni si è occupata di costruire una cassetta degli attrezzi di base: tutti devono avere chiodo e martello e sapere come utilizzarli. La risposta in termini di presenze così ampia e così immediata ci dice che c’è il bisogno di queste iniziative e c’è il bisogno di partire dal basso ascoltando le esigenze del docente”.

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