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Laboratori d’analisi, Volo incontra i sindacati: lo sciopero non è scongiurato

Accursio Sabella

Laboratori d’analisi, Volo incontra i sindacati: lo sciopero non è scongiurato

Redazione  |
giovedì 16 Febbraio 2023

L'assessore: "Trovate soluzioni". Si spacca il fronte sindacale. Dal 21 febbraio previsto lo stop alle prestazioni.

L’incontro non ha allontanato tutte le nubi. Ma sembra avere aperto uno spiraglio in vista di un chiarimento tra la Regione e i rappresentanti dei laboratori d’analisi siciliani, attualmente in stato di agitazione e pronti allo sciopero. Uno sciopero di quattro giorni: da giorno 21 febbraio, per quattro giorni, le strutture private siciliane non erogheranno prestazioni per il servizio sanitario pubblico e venerdì 24 febbraio saranno a Palermo per manifestare davanti la sede dell’assessorato regionale alla Salute. Questo era il programma prima dell’incontro di oggi. Ma dopo il confronto con l’assessore, il fronte sindacale rischia di spaccarsi.

L’incontro con l’assessore

Modifica delle tariffe, rimodulazione del budget e omogeneità nei rapporti con le aziende sanitarie provinciali. Sono questi i temi principali che sono stati affrontati oggi nell’incontro organizzato dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo con i rappresentanti sindacali dei laboratori di analisi. Così si legge in una nota della Regione, a cui segue una speranzosa dichiarazione dell’assessore.
 
«Dopo un ampio e a mio parere proficuo confronto – dice Volo – abbiamo definito i contorni delle criticità più urgenti. Il mio auspicio è che ci sia la volontà di tutti a continuare a lavorare assieme per trovare soluzioni utili e sostenibili. Da parte nostra c’è la massima disponibilità, nei limiti di quanto ci consente la legge e di quanto è sostenibile sul piano economico-finanziario, a utilizzare tutti gli strumenti in nostro possesso per venire incontro alle richieste del settore. Per questo abbiamo ribadito l’intenzione di rendere questo confronto costante attraverso la costituzione di un tavolo tecnico permanente in cui pubblico e privato possano dialogare concretamente. Per quanto dipende direttamente da norme nazionali, considerando che la Sicilia è una regione ancora in piano di rientro, avvieremo al più presto una interlocuzione con Roma».
 
«Mi auguro – conclude l’assessore – che la nostra volontà di collaborare venga accolta e condivisa dalle organizzazioni sindacali, evitando così che l’annunciata interruzione dei servizi possa ricadere sui cittadini e colpire soprattutto le fasce più deboli».

Il confronto tra i rappresentanti dei laboratori

Dopo l’incontro, alcuni rappresentanti dei centri convenzionati si sono ritrovati all’Astoria Palace di Palermo e lì – stando al racconto di alcuni presenti – è apparsa plastica la divisione tra chi ha letto nelle parole della Volo una rassicurante apertura e chi, invece, non ha ancora chiaro quali siano gli strumenti per rispondere alle richieste. Tutti temi che saranno demandati al tavolo tecnico. Uno su tutti: i budget e in particolare il pagamento delle prestazioni compiute in ‘extrabudget’, come aveva spiegato al Qds.it pochi giorni fa Pietro Miraglia, presidente dell’Ordine dei Biologi siciliani e di Federbiologi: «Noi – ha spiegato – abbiamo fatto milioni e milioni di prestazioni in extra-budget e con il nuovo contratto che è stato fatto non le pagheranno. Inoltre, l’assessorato ha diffidato le strutture a fare prestazioni extra perché altrimenti si rifaranno sull’accreditamento. Tutto ciò – ha aggiunto – ci porterà al disastro, perché noi eroghiamo milioni di prestazioni in più e fino ad oggi li abbiamo portati in extra-budget facendo poi i ricorsi per farceli retribuire. Anche noi adesso creeremo liste d’attesa, i pazienti di conseguenza saranno in difficoltà perché se avranno urgenza di effettuare una prestazione dovranno farla a pagamento oppure semplicemente non le faranno. C’è un problema di fondo, infatti, non si capisce che è necessario erogare le prestazioni perché esiste il dritto alla salute, pertanto il Ministero e la Regione devono stanziare i soldi per pagare per il lavoro svolto dalle strutture private accreditate. Altrimenti dicano chiaramente ai cittadini che non sosterranno più le strutture private e che i cittadini dovranno pagare di tasca loro tutte le prestazioni».

Nelle stesse ore era sceso in campo direttamente il presidente della Regione Renato Schifani: «Ben consapevoli delle criticità che affliggono il settore della specialistica ambulatoriale accreditata privata, il confronto permetterà di individuare soluzioni che siano percorribili dal punto di vista amministrativo e sostenibili sul piano economico-finanziario» . Ma le soluzioni indicate in questo momento sembra non abbiano ancora convinto tutti.

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