Lavoro nell'edilizia, Sicilia prima in Italia nel post-pandemia

Lavoro nell’edilizia, Sicilia prima in Italia nel post-pandemia: i dati degli altri settori

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Lavoro nell’edilizia, Sicilia prima in Italia nel post-pandemia: i dati degli altri settori

Antonio Giordano  |
sabato 24 Giugno 2023

Le costruzioni hanno fatto da traino all'economia dell'Isola, nonostante la forte carenza di professionalità.

La Sicilia è la prima in Italia per performance dell’occupazione nelle costruzioni e nell’edilizia nella fase di recupero post pandemia (2019-2022). E tra le prime dieci province in questa speciale classifica tre (Enna, Messina e Ragusa) sono siciliane.

Sono le elaborazioni contenuto nel rapporto sul settore dell’edilizia della Confartigiani presentato a Palermo, che conferma come il settore dell’edilizia abbia fatto da traino all’intera economia dell’Isola. Le costruzioni hanno garantito la tenuta dell’occupazione: il numero di occupati dell’intera economia della regione resta di poco sotto ai livelli precrisi (2019) (-0,3%) grazie unicamente al recupero, 2019-2022, dell’occupazione nelle Costruzioni (+48,4%) poiché, diversamente, per il Manifatturiero e i Servizi si rilevano dinamiche negative, per il primo del -4,4% e per il secondo del -2,3%.

Le ultime previsioni di Excelsior Unioncamere indicano per il comparto delle Costruzioni previsioni di assunzione nel trimestre giugno-agosto 2023 in salita del 9% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente. Dinamica migliore rispetto a quella rilevata per il totale economia (+0,9%) ma in rallentamento rispetto a quella rilevata per il settore nel trimestre precedente (+46,2%).

Lavoro nell’edilizia in Sicilia, professionalità difficili da reperire

Ma la domanda di lavoro rischia di restare insoddisfatta per via della carenza del personale anche nel settore edile: la quota di entrate difficili da reperire si attesta al 52,0%, alzandosi al 54,7% per le imprese artigiane delle costruzioni. Le figure più difficili da trovare per le imprese siciliane del settore sono: muratori in pietra, mattoni, refrattari, elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate e tecnici della gestione di cantieri edili. Rispetto alle trasformazioni in atto, digitale e green, si osserva che le imprese del settore prevedono un 19,7% di entrate con competenze digitali elevate, quota inferiore a quella prevista dal totale imprese (25,8%). Mentre il peso delle entrate di figure dotate di competenze green di alto livello si attesta al 47%, quota più alta di quella rilevata per gli altri settori.

Tutto questo in una regione con un patrimonio edilizio vecchio. Rispetto al percorso previsto per il prossimo decennio dalla direttiva europea sugli edifici green è possibile stabilire il punto di partenza, per il nostro territorio, tenendo conto dei seguenti numeri: 87,5% edifici residenziali costruiti oltre 30 anni fa (prima del 1990), 26,2% di edifici residenziali in stato di conservazione mediocre-pessimo e 76,7% di edifici nelle classi energetiche meno efficienti (F-G). Tra le province quote maggiori di edifici in classi energetiche meno efficienti si rilevano a Enna (87,1%), Caltanissetta (81,6%) e Agrigento (81,5%).

Crescono le imprese

Anche il dato sulle imprese da dimostrazione della vivacità del settore. Le imprese registrate del comparto Costruzioni in Sicilia sono 53mila, di cui il 41,3% pari a 22mila artigiane. Nel 2022 le iscrizioni di imprese artigiane (1.631) superano le cessazioni non d’ufficio (1.086) determinando un saldo positivo, sinonimo di ampliamento della base produttiva del settore, di 545 unità.

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