Cos'è la Legionella, la malattia che ha colpito Sassoli: sintomi e cure - QdS

Cos’è la Legionella, la malattia che ha colpito Sassoli: sintomi e cure

Antonino Lo Re

Cos’è la Legionella, la malattia che ha colpito Sassoli: sintomi e cure

martedì 11 Gennaio 2022

La Legionella è un batterio gram-negativo responsabile di un'infezione che interessa l'apparato respiratorio. Gli ultimi due casi a Villa Niscemi a Palermo e la morte di Sassoli

La Legionella è un batterio gram-negativo responsabile di un’infezione che interessa prevalentemente l’apparato respiratorio. Gli ultimi due casi riguardano quello di Villa Niscemi a Palermo e il decesso dell’ex presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

Cos’è la Legionella

Il genere Legionella è stato così denominato nel 1976, dopo che un’epidemia si era diffusa tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell’occasione, 221 persone contrassero questa forma di polmonite precedentemente non conosciuta, e 34 morirono. La fonte di contaminazione batterica fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo. La Legionella pneumophila è la specie più frequentemente implicata nella legionellosi (nota anche come malattia dei legionari) e nella febbre di Pontiac (variante lieve o subclinica dell’infezione).

Dove si trova e come si trasmette

La legionellosi è causata nel 90% dei casi dal batterio Legionella, del quale sono state identificate più di 60 specie diverse suddivise in 71 sierotipi. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.

Le infezioni sono spesso correlate all’inquinamento degli impianti di distribuzione delle acque: i serbatoi e le tubature possono agire come amplificatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. Da qui, la Legionella viene disseminata e risulta patogena soprattutto negli ambienti chiusi, come reparti ospedalieri, atri di alberghi e sale riunioni.

I sintomi

La legionellosi può manifestarsi in due forme distinte: la Malattia del Legionario vera e propria, che frequentemente include una forma più acuta di polmonite e con la febbre Pontiac, una forma molto meno grave. In caso di contagio, il periodo di incubazione dell’infezione da Legionella (legionellosi) varia dai 2 ai 10 giorni. Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva associati all’obiettività fisica semeiologica del consolidamento polmonare. Nei casi meno gravi l’esordio può essere insidioso con febbre, malessere, osteoartralgie, tosse lieve, non produttiva.

Come curarla

Innanzitutto è fondamentale prevenire. Il rischio di epidemie si previene con il controllo dei livelli di Legionella nei sistemi idrici con verifica regolare di campioni di acqua e la manutenzione periodica degli impianti attraverso trattamenti di disinfezione (es. clorazione, filtrazione, battericidi di sintesi, ozono, acqua ossigenata catalizzata, trattamento a raggi UV ecc.).

Il trattamento della legionellosi, essendo una malattia di origine batterica, passa soprattutto attraverso terapie antibiotiche. Secondo quanto riporta l‘Istituto Superiore di Sanità, gli antibiotici da utilizzare sono i chinoloni, i macrolidi e, con minor efficienza, le tetracicline. Al contrario, tutte le betalattamine, i carbapenemi, gli aminoglicosidi ed il cloramfenicolo sono inutili per il trattamento delle legionellosi in quanto non raggiungono concentrazioni intracellulari in grado di esplicare un effetto antibatterico.

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