Luce e gas, nuovi controlli dell'Antitrust: prima compagnia multata - QdS

Luce e gas, prime sanzioni dell’Antitrust: multa da 1,3 milioni per una compagnia, ecco perché

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Luce e gas, prime sanzioni dell’Antitrust: multa da 1,3 milioni per una compagnia, ecco perché

venerdì 21 Ottobre 2022

Nel mirino dell'Autorità è finita Optima Italia S.p.A. Ecco quali sono le pratiche scorrette avrebbe attuato. La società ha poi rimediato con un ristoro ai consumatori

Dopo l’istruttoria nei confronti di 4 società e la richiesta di verifiche per altre 25,, l’Antitrust ha concluso due procedimenti nei confronti di una compagnia. Nel mirino è finita Optima Italia S.p.A. alla quale è stata comminata una sanzione per 1,3 milioni di euro. Il provvedimento dimostra come in questo momento l’attenzione sui comportamenti delle società che forniscono energia sia massima.

I due procedimenti nei confronti di Optima Italia

La prima istruttoria è stata avviata per la mancata ottemperanza agli impegni, resi obbligatori dall’Autorità con delibera del 13 luglio 2021 in modo da eliminare gli effetti delle pratiche contestate in precedenza. Come ha segnalato l’Antitrust in una nota, non erano stati correttamente integrati la documentazione contrattuale e il materiale pubblicitario. Inoltre non era risultata efficace la procedura di ristoro dei clienti che avevano subìto indebitamente lo storno degli sconti in caso di recesso anticipato.

La seconda istruttoria è stata invece avviata per accertare la scorrettezza delle pratiche commerciali attuate dalla società nel prospettare le condizioni economiche di fornitura di elettricità e di gas sul mercato libero. L’Autorità ha verificato importanti criticità in termini di scarsa trasparenza delle informazioni, sulla durata degli sconti e sulle conseguenze previste in caso di recesso. Dall’analisi della documentazione istruttoria è emerso che Optima avrebbe fornito informazioni ingannevoli e omissive nella promozione delle offerte commerciali. Inoltre, secondo l’Authority, avrebbe adottato una condotta aggressiva. Infatti, in caso di recesso anticipato dell’utente, avrebbe recuperato gli sconti erogati durante la fornitura, attraverso lo storno nella fattura di chiusura, alla stregua dell’addebito di una penale.

Sanzione da 1,3 milioni

Come spiega la nota, l’Autorità ha comunque ridotto l’entità della sanzione fino a 1,3 milioni di euro. Il motivo? Lo sforzo della società – dopo l’avvio dei procedimenti – per rendere completa e trasparente la documentazione contrattuale e promozionale. Ma anche perché si è prodigata a riconoscere un congruo ristoro ai consumatori cui erano stati indebitamente stornati gli sconti riconosciuti in precedenza. 

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