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Luigi Mastroianni, dal “trono” alla penna, raccontando di disabilità

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Luigi Mastroianni, dal “trono” alla penna, raccontando di disabilità

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martedì 06 Aprile 2021

In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, Luigi Mastroianni (già corteggiatore e poi tronista di Uomini e Donne nella stagione 2018 – 2019) si è raccontato ed ha parlato anche del suo nuovo libro

In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, Luigi Mastroianni (già corteggiatore e poi tronista di Uomini e Donne nella stagione 2018 – 2019) si è raccontato ed ha parlato anche del suo nuovo libro “Mio fratello è un gigante”.

Chi era Luigi da
adolescente?

“Luigi era un ragazzo particolare. A detta di molti era un ragazzo con passioni non comuni. Ero infatti appassionato alla politica, all’attivismo ed alla giustizia sociale per la quale mi sono battuto sempre”.

E’ da poco uscito il
tuo nuovo libro “Mio fratello è un gigante”: Cosa ci puoi svelare? Quali sono i
contenuti?

“Ho voluto di nuovo far riaffiorare in me le passioni che avevo da ragazzo. In tempi di Covid ho deciso di far riemergere questa mia parte. Questo libro è stato scritto per raccontare la mia storia con tutte le avversità di chi vive la propria vita con una persona disabile, in questo caso mio fratello, che però io definisco speciale. Un fratello gigante, perché Salvo nella mia vita è stato un perno fondamentale, colui che mi ha mostrato sempre la retta via. Solitamente, vista da fuori può sembrare l’opposto, invece è stato lui che mi ha dato la forza e tante volte anche i consigli giusti per evitare di prendere strade sbagliate.

Questo libro è un inno alla vita ed all’amore fraterno. Ma c’è anche una “denuncia” nei confronti della nostra regione. Chi infatti ha come noi persone con disabilità in famiglia si sente abbandonato dalle istituzioni e preso in giro da promesse mai mantenute.

Per molti ragazzi disabili una volta finita la scuola è anche finita la vita perché la nostra società non è ancora educata alla diversità. Dobbiamo capire che nessuno di noi decide come nascere, quindi ognuno di noi deve rispettare l’altro. Purtroppo negli anni siamo stati abituati a vedere la diversità come una cosa da emarginare, ma secondo il mio punto di vista, invece, tutti noi siamo disabili in qualcosa magari non essendo visibili. Ad esempio ci sono persone disabili all’amare, disabili nell’aiutare ecc..

Infine, la cosa che mi stupisce maggiormente è quando a discriminare è un bambino piuttosto che un adulto. Questo perché dopo tanti anni è impossibile cambiare la mentalità di un adulto, ma mi arrabbio quando vedo un adolescente che si stupisce perché magari un coetaneo indossa un apparecchio acustico.”

Quali sono i progetti futuri?

“Ho vari progetti.  Oltre a fare il deejay, sono un imprenditore sia digitale sia fisico. L’obiettivo principale però è quello di impegnarmi e continuare a battermi ancora per questi temi delicati.”

Antonio Licitra

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