Corsa contro il tempo per salvare la raffineria Lukoil di Priolo e, con essa, il lavoro di 10mila dipendenti.
“Il Governo Meloni tanto interessato all’autonomia differenziata, cambi priorità e si attivi per garantire la continuità lavorativa del Polo industriale di Priolo da cui dipende la sorte di 10mila lavoratori”.
Lo ha dichiarato l’eurodeputato Pietro Bartolo nella giornata dell’incontro al Mise e in cui i lavoratori dello stabilimento industriale si ritroveranno in piazza a Siracusa e a Roma per protestare.
Lukoil, l’embargo russo e il rischio chiusura
Al momento, infatti, l’Isab Lukoil di Priolo Gargallo rischia di chiudere i battenti a causa dell’embargo russo che impedirà a breve alla struttura di acquistare greggio dal Paese.
L’ultimo data utile per sperare nella sopravvivenza dell’impianto è quella del 5 dicembre. Dopo quel giorno, infatti, la struttura non riceverà più rifornimenti.
Bartolo: “Si mantenga l’occupazione industriale”
“Fin dal primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, i sindacati avevano paventato il pericolo di chiusura. Se ha a cuore le sorti della ‘nazione’ come dice, il Governo punti a mantenere l’occupazione dell’area industriale siciliana“, ha aggiunto Bartolo.
Per l’eurodeputato è necessario “costruire un piano di investimento che ne garantisca l’esistenza anche durante e dopo la transizione energetica. Serve una visione di futuro e servono risorse su Priolo e la Sicilia per farne un hub del Mediterraneo”.