M5S all'Ars: "Sanità siciliana, ci vorrebbe piano Marshall ma si pensa solo a litigare" - QdS

M5S all’Ars: “Sanità siciliana, ci vorrebbe piano Marshall ma si pensa solo a litigare”

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M5S all’Ars: “Sanità siciliana, ci vorrebbe piano Marshall ma si pensa solo a litigare”

Redazione  |
venerdì 23 Giugno 2023

Impietoso l'ultimo rapporto del Crea (Centro per la ricerca economica applicata in sanità)

“Terza bocciatura in pochi giorni per la sanità siciliana. Dopo il Ministero della Salute e Agenas a evidenziare le enormi carenze della sanità pubblica siciliana è arrivato in queste ore l’ultimo rapporto del Crea (Centro per la ricerca economica applicata in sanità) che relega in fondo alla classifica italiana la Sicilia, guarda caso, assieme ad altre 5 regioni del Meridione. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars e componente della commissione Salute dei palazzo dei Normanni, Antonio De Luca.

Nessuno stanziamento

“Nessuna sorpresa, per carità – aggiunge De Luca – , basta guardarsi attorno per accorgersi del disastro. Quello che ci chiediamo, però, è cosa aspetti il governo per agire, se attenda che crolli tutto prima di muovere un dito. Qui ci vorrebbe una sorta di piano Marshall per tamponare alcune delle enormi carenze, ma Schifani sembra solo intento a litigare con maggioranza ed opposizione. Ad esempio nell’ultima manovra all’Ars per la sanità non c’era un solo euro”.

Futuro a tinte fosche

“Anche questo rapporto – come i precedenti, dice il capogruppo del M5S all’Ars – boccia senza mezzi termini la sanità pubblica in Sicilia, certo per carenze imputabili al governo Musumeci ma per colmare le quali il governo Schifani non fa assolutamente nulla. Tra le altre cose questo report mette in evidenza deficienze che denunciamo da sempre: lunghissime liste d’attesa, siciliani che rinunciano alle cure, scarsa assistenza domiciliare ai disabili e via discorrendo. E siccome al peggio non c’è mai fine, la situazione potrebbe addirittura diventare catastrofica con il regionalismo differenziato che contribuirebbe ad allargare ancora di più il divario tra Nord e Sud e al quale il governo Schifani ha dato il suo ok in sede di conferenza Stato Regioni, dimostrando di tenere più alle direttive del governo nazionale che agli interessi dei siciliani che lo hanno votato”.

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