Mafia e munnizza, ci risiamo. Il caso Gela: "L’Anac ci aiuti" - QdS

Mafia e munnizza, ci risiamo. Il caso Gela: “L’Anac ci aiuti”

Raffaella Pessina

Mafia e munnizza, ci risiamo. Il caso Gela: “L’Anac ci aiuti”

sabato 21 Maggio 2022

Firmato protocollo vigilanza collaborativa contro le infiltrazioni criminali. Busia: “Affiancheremo il Comune di Gela nella predisposizione di gare”

ROMA – Situazione critica in Sicilia in merito alla gestione dei rifiuti. Il Comune di Gela ha deciso di chiedere aiuto all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) al fine di mettere in atto una vigilanza collaborativa.

Rifiuti, il pericolo di infiltrazioni mafiose a Gela è molto alto

Nel Comune della provincia nissena, infatti, si è verificata una situazione assai critica: le gare indette sono andate deserte in più occasioni e il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa è molto alto.

L’Amministrazione comunale ha quindi chiesto aiuto all’Anac che, insieme alla Prefettura di Caltanissetta, ha firmato un protocollo di Vigilanza collaborativa.
Sotto la lente di ingrandimento vi sono gli affidamenti del servizio di spazzamento, di raccolta e di trasporto dei rifiuti solidi urbani per il loro smaltimento. Il Comune di Gela si è impegnato a dare comunicazione tempestiva di ogni tentativo di concussione da parte delle imprese di raccolta dei rifiuti. L’ente locale si è anche impegnato a applicare la clausola di risoluzione dell’affidamento nei confronti dell’imprenditore o della società o anche dei dirigenti dell’impresa, nei confronti dei quali è stata disposta misura cautelare, o sia intervenuto il rinvio a giudizio per delitti riguardanti la Pubblica amministrazione.

La criminalità si nutre del malfuzionamento della Pa

Il Presidente di Anac Giuseppe Busia sottolinea come la criminalità si nutre proprio del malfunzionamento della Pubblica Amministrazione. “Se, invece, un’amministrazione funziona, – ha detto Busia – si realizza il circuito virtuoso che coinvolge anche la percezione della qualità dei servizi da parte dei cittadini, in tal modo non consentendo alla criminalità organizzata di avere spazi per infiltrarsi nell’organizzazione e nell’attività dell’ente. Il ricorso alla sottoscrizione di protocolli di vigilanza collaborativa con l’Anac – ha aggiunto – permette l’affiancamento dell’amministrazione nella predisposizione delle gare per consentire alla gestione di applicare correttamente la complessa normativa sui contratti pubblici. Questo anche nei comuni commissariati. Un esempio virtuoso in tal senso l’Anac lo ha verificato con il protocollo di vigilanza collaborativa sottoscritto con il Comune di Vittoria, sempre in Sicilia, con riferimento a diverse procedure di gara per l’affidamento di contratti di particolare interesse e impatto economico”.

Da sempre la munnizza fa “gola” alla mafia

Lo smaltimento dei rifiuti da sempre è stato uno dei terreni battuti dalle ecomafie e con una seria riforma, sempre sbandierata dall’attuale governo, mai mai messa in atto, la Sicilia avrebbe potuto combattere adeguatamente le infiltrazioni mafiose. Ma fino ad oggi si continua a discutere nei corridoi della politica su quale sistema utilizzare per lo smaltimento dei rifiuti, cambiano direzione ogni volta. Nello scorso mese di aprile il presidente della Regione sembra abbia preso una direzione definitiva per realizzare due termovalorizzatori uno per la Sicilia occidentale e uno per la orientale: “Stiamo lavorando perché siamo convinti sia questa la soluzione insieme alla raccolta differenziata – ha detto Musumeci -. Così ci liberiamo della schiavitù delle discariche dei rifiuti”.

Sulla grave vicenda del pericolo delle infiltrazioni mafiose nel territorio di Gela abbiamo interpellato l’assessore regionale alle Autonomie locali, Marco Zambuto, per conoscere se la Regione rispetto alla preoccupazione manifestata dal Comune di Gela intende mettere in campo interventi per tutelare il buon andamento della pubblica amministrazione. Restiamo in attesa di un suo commento.

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