Riserva Stagnone e università, due motori da cui ripartire - QdS

Riserva Stagnone e università, due motori da cui ripartire

Vincenza Grimaudo

Riserva Stagnone e università, due motori da cui ripartire

martedì 15 Giugno 2021

Al via confronto per rimettere in funzione i motori propulsori del territorio marsalese: ambiente, turismo e formazione. Nuova viabilità nella zona della riserva e idea campus

MARSALA (TP) – La riserva dello Stagnone e il polo universitario. A Marsala sono questi i due temi principali affrontati in questi giorni per programmare una ripartenza dopo i lunghi mesi di stati legati all’emergenza coronavirus.
Enti pubblici a confronto per trovare un’intesa su cosa e come fare per poter riannodare quei fili necessari e rimettere in funzione alcuni tra i motori propulsori del territorio marsalese, come l’ambiente, il turismo e la formazione.

Ad essersi in primis svolto un tavolo tecnico al Comune per parlare della pre-riserva dello Stagnone su input dell’assessore al Turismo Oreste Alagna. A presiedere il confronto il sindaco Massimo Grillo che ha avuto un faccia a faccia con il sovrintendente ai Beni culturali e ambientali di Trapani, Girolama Fontana, il responsabile della pre-riserva per il Libero Consorzio, Roberto Fiorentino, nonché l’ingegnere capo Pier Benedetto Mezzapelle e il funzionario Alessandro Putaggio del Comune marsalese.

Dopo una proficua discussione è stato stabilito che il Comune si farà promotore di uno studio sulla viabilità nell’area della pre-riserva in cui dovranno essere individuate zone da destinare a parcheggi, sosta, e altri servizi ancora. Questo per meglio regolamentare la transitabilità della zona. Contestualmente è stato anche stabilito di avviare l’iter per la redazione di un piano generale di utilizzo dell’intera pre-riserva al fine di assicurarne un adeguato sviluppo eco-sostenibile. Non da meno il dibattito sul polo universitario di Trapani i cui vertici hanno voluto organizzare un incontro con i sindaci della provincia per attuare una piattaforma di rilancio e riorganizzazione della struttura, tenendo conto delle vocazioni del territorio trapanese. Si è trattato di una riunione operativa alla presenza dei docenti Francesco Torre e Antonio Piacentino nel corso della quale tutte le parti si sono trovate d’accordo per attuare una piattaforma di rilancio del Polo universitario secondo un modello di università “diffusa” sul territorio. Il sindaco Massimo Grillo ha chiesto che Marsala venga individuata come sede di formazione per alcune branche sanitarie, per l’archeologia e l’enologia che va, comunque, riqualificata e potenziata: “La creazione nella nostra città di un centro universitario dedicato alla formazione di specifiche professionalità in ambito sanitario sarebbe l’approdo naturale per i locali del campus bio medico dell’ospedale Paolo Borsellino – ha evidenziato Grillo -. Del resto il campus era stato pensato proprio per questo. Ho avanzato questa proposta ai dirigenti del polo universitario di Trapani ed ho ricevuto risposte confortanti. Finita l’emergenza pandemica sarebbe assurdo non utilizzare una struttura pensata per l’alta formazione, pronta all’uso e rimasta inspiegabilmente chiusa per più di 10 anni dal suo completamento”.

Di sicuro per il prossimo anno accademico si ripartirà con un’offerta formativa più sostanziosa e questo grazie all’attivazione di un canale del corso di laurea in Infermieristica sulla base di un accordo tra l’università di Palermo e l’Asp di Trapani. Ognuno per le proprie competenze renderà disponibile tutte le risorse utili al percorso formativo professionalizzante che prevedono il concorso dell’università, per quanto attiene ai compiti didattici ed allo svolgimento delle attività frontali presso la sede del polo di Trapani, e dell’Asp, con riferimento alla disponibilità di personale ed all’utilizzo di strutture extrauniversitarie per lo svolgimento di ulteriori attività formative, anche pratiche, e tirocini curriculari.

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