Mascali (Ct), mai partiti gli interventi per mettere in sicurezza il torrente Salto del corvo - QdS

Mascali (Ct), mai partiti gli interventi per mettere in sicurezza il torrente Salto del corvo

Giuseppe Sciacca

Mascali (Ct), mai partiti gli interventi per mettere in sicurezza il torrente Salto del corvo

martedì 10 Novembre 2020

MASCALI – Il torrente Salto del Corvo o Fontanelle ha da sempre attraversato la frazione di Nunziata, ma forse mai, come ora, si è trovato in un pericoloso stato di totale abbandono. Il piccolo centro etneo, cresciuto in popolazione e case, sin dalla metà del secolo scorso, ha tradizionalmente posizionato le sue costruzioni anche costeggiando il letto del torrente.

Negli anni, però, per ragione di viabilità ha in più punti tombato il corso d’acqua, lungo il suo tragitto verso il mare, costringendolo sotto il piano stradale, coprendolo in alcune e non brevi zone di asfalto. La tecnica dell’interramento non è nuova, giacchè furono per primi i francesi del servizio delle “Acque e dei Ponti” del Regno d’Italia di Napoleone Bonaparte ad attuare la soluzione di coprire i corsi d’acqua minori che attraversavano i centri abitati, allora anche per ragioni di carattere igienico. Ma le esperienze tragiche degli ultimi anni hanno evidenziato che non si tratta di una buona tecnica o quanto meno che non lo è più, perchè i corsi d’acqua non sono affatto morti, ma vivono di una loro dinamismo e non vogliono essere sepolti e costretti in angusti cunicoli.

Il torrente Salto del Corvo prima che le sue acque venissero captate abusivamente per la irrigazione dei piccoli fondi che lo costeggiano, riusciva ad avere un suo decoro, con un flusso mantenuto anche nelle staggioni calde, per poi ingrossarsi per effetto delle acque piovane che nel suo corso confluivano. Il torrente ha quindi da sempre svolto una utilissima funzione di collettore, a tutto vantaggio dell’assetto idrogeologico, rendendo più sicuro un tratto di territorio caratterizzato da notevoli dislivelli di quote.
Ancor oggi sebbene nell’estate dello scorso anno l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico abbia ottenuto dalla Regione uno stanziamento di 230mila euro per i torrenti della zona Macchia e Salto del Corvo, nessuno intervento è stato effettuato ed il letto del torrente resta ingombro da una fittissima vegetazione spontanea, in prevalenza costituita da sterpaglie e rovi, che ricoprono anche i rifiuti che indecorosamente la mano dell’uomo vi ha abbandonato, da cui pure svettano, qua e là, rigogliosi canneti, con l’effetto di aver creato un pefetto habitat per animali ed insetti.

è pure agevole immaginare che in occasione di precipitazioni atmosferiche di una certa portata – a cui gli intervenuti mutamenti climatici ci hanno abituato – sia il materiale di scarico (che giace nel letto del torrente) sia gran parte della vegetazione, sdradicata dalla forza delle acque, scenderebbero a valle ostruendo i sottopassaggi in cui il torrente è stato convogliato con possibili esondazioni che trasformerebbero Nunziata in una novella Venezia etnea.

Quasto stato di cose è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno interviene, forse si dovrà arrivare ai primi danni affinché si apprestino gli interventi necessari, già da oltre un anno finanziati.

Giuseppe Sciacca

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