Massimo Fundarò: “Tariffe quasi a livello di strozzinaggio, manca una programmazione regionale” - QdS

Massimo Fundarò: “Tariffe quasi a livello di strozzinaggio, manca una programmazione regionale”

redazione

Massimo Fundarò: “Tariffe quasi a livello di strozzinaggio, manca una programmazione regionale”

venerdì 01 Marzo 2024

Massimo Fundarò, presidente della Srr Trapani Nord

A proposito di conferimento dei rifiuti, extracosti e piano regionale, interviene al QdS Massimo Fundarò, presidente della Srr Trapani nord.

Presidente, inizierei con una sua valutazione relativamente all’esposto che Anci Sicilia ha presentato all’Antitrust nei confronti di Sicula Trasporti per sospetto “abuso di posizione dominante”…
“Il mio primo commento è lapidario: era ora. Sostengo questa tesi da molto tempo. Nel campo dei rifiuti in Sicilia c’è un atteggiamento incredibile. La determinazione dei prezzi di mercato è determinata non si sa da quali criteri e da quali principi mentre, nel resto d’Italia, si risponde a logiche di mercato, tra domanda e offerta ma in Sicilia questi principi sembrano non valere. Siamo in presenza di tariffe che è un eufemismo definire esose perché sono quasi a livello di strozzinaggio politico dei Comuni. La stessa scelta dei giorni scorsi, di costringere i Comuni del trapanese al conferimento a Lentini, rappresenta un aggravio di costi insostenibili che rischia di far saltare i bilanci dei Comuni, condannandoli al rischio di dissesto finanziario. La cosa grave è che tra questi ci sono quelli definiti ‘ricicloni’, quelli che hanno messo in atto il ciclo virtuoso sulla raccolta differenziata. Anci Sicilia ha preso atto che la politica regionale non funziona”.

Soluzione?
“Il problema dello smaltimento dei rifiuti non dipende né dalle Srr tantomeno dai Comuni ma dalla Regione e dalla sua mancata politica di programmazione. È necessario uscire da questa logica emergenziale che fa affrontare il problema dei rifiuti come se si fosse colti di sorpresa. È invece un problema d’investimenti, di programmazioni, di realizzare impianti sostenibili. Rispetto al passato abbiamo oggi le Srr e i Comuni che presentano progetti adeguati al territorio che la Regione deve finanziare. L’obiettivo è che ogni provincia abbia i suoi impianti per poter conferire a chilometro zero”.

Parliamo di fondi europei…
“Se leggiamo le scelte regionali relative ai fondi FSC scopriamo che saranno investiti 1,3 miliardi di euro per la realizzazione del ponte, 800 milioni per i termovalorizzatori e 345 milioni per tutte le infrastrutture relative ad acqua e rifiuti. È chiaro che non si tiene conto delle necessità del territorio”.

Qual è la situazione della sua Srr?
“Oltre ad essere virtuosi sul fronte della raccolta differenziata, tra qualche mese avremo la discarica a Contrada Borranea in grado di abbancare gli RSU con una capacità di circa 900mila metri cubi che ci permetterà di essere autonomi. Abbiamo inoltre il progetto di un impianto di compostaggio aerobico a Calatafimi-Segesta che ci permetterebbe di trattare l’organico a prezzi competitivi ma che, a tutt’oggi, non è ancora stato finanziato dalla Regione”.

Termovalorizzatori…
“Al di là delle valutazioni ambientali e sanitarie, il grande rischio è la tariffa di conferimento, che rischierà di attestarsi oltre i 200 euro a tonnellata mentre, con gli impianti per il biometano e quelli di prossimità, il costo potrebbe essere sensibilmente inferiore. L’altro dato preoccupante è quello dei tempi di realizzazione, che potrebbero essere non solo i cinque previsti perché si potrebbero allungare a seguito dell’infernale macchina burocratica siciliana. A questo si aggiunge il dato che, se escludiamo Palermo e Catania, il dato regionale di differenziata supera ampiamente il dato del 65%. La mole di rifiuti proveniente dalle due città, inevitabilmente condiziona le scelte possibili da fare. Mi rifiuto di pensare che i cittadini di Siracusa o di Trapani siano più civili di quelli di Catania o di Palermo. È evidente che c’è un deficit di organizzazione e di efficienza in queste due città”.

Dalla scorsa settimana la discarica di Trapani Servizi non accetta più conferimenti e, dal suo territorio, i comuni andranno o alla Sicula Trasporti o a Bellolampo. In realtà questa scelta farà crescere i costi del conferimento…
“Questo dimostra che la mancanza d’impianti di prossimità sta dando i suoi tragici frutti velenosi. Alla fine a pagare saranno, ancora una volta, i cittadini perché le amministrazioni comunali non possono lasciare i rifiuti in strada e sono quindi costretti a sottostare alle tariffe imposte”.

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