Master Abe, opportunità nel settore automotive 4.0 - QdS

Master Abe, opportunità nel settore automotive 4.0

Ivana Zimbone

Master Abe, opportunità nel settore automotive 4.0

mercoledì 19 Febbraio 2020

Nella sede di Confindustria Ct presentato nuovo percorso formativo per i neolaureati in collaborazione con Comer Sud. Il sindaco Pogliese: “I nuovi dottori non sufficientemente supportati da una rete che li inserisca nel mondo del lavoro”

CATANIA – Aperte le iscrizioni al master Business evolution automotive, corso post laurea sullo sviluppo delle tecnologie 4.0. Alla formazione seguirà l’assunzione del 50% degli iscritti da parte dell’azienda promotrice.

Nella sede Confindustria di Catania è stato presentato il nuovo master proposto dall’Academy di gruppo Comer Sud, con la collaborazione di Methodos consulting, società di cui si serve anche Mercedes Benz Italia. L’obiettivo è quello di formare professionisti nell’ambito della mobilità elettrica e dello sviluppo di tecnologie innovative, per investire sul territorio e arginare la fuga dei cervelli.

Il master Abe, la formazione e l’opportunità offerta

Il corso si rivolge ai laureati in economia e ingegneria, ma anche a studenti di altre facoltà che verranno selezionati durante i colloqui motivazionali, in totale potranno partecipare 30 ragazzi, di cui 15 successivamente assunti da Comer Sud. L’iscrizione è possibile fino al 5 marzo, mentre le lezioni inizieranno il 10 marzo e dureranno circa 3 mesi.

“Formeremo nuove leve gestionali per tutti gli uffici. I servizi di cui dovranno occuparsi riguarderanno vendita e post vendita; il digital marketing, il controllo di gestione, l’efficientamento dell’officina”, ha spiegato Manuela Sparti, HR di Comer Sud.Una grande opportunità nel settore dell’automotive che, come annunciato dal referente Methodos Mario Marzolo, nei prossimi 5-10 anni vedrà il passaggio a un concetto di mobilità differente. E soprattutto per coloro che “possiedono competenze manageriali, richieste dal mercato del lavoro più delle competenze mediche”, come suggerito da Marco Romano, vicedirettore del dipartimento di economia dell’università di Catania.

Comer Sud, un’impresa che funziona

“Esistono aziende in Sicilia che riescono, perché è ancora possibile fare impresa sul territorio, senza lasciarsi demoralizzare dalle inefficienze. La nostra , conta oltre 700 risorse, di cui 250 impiegate nell’automotive, mentre il tasso di abbandono del lavoro è dello 0%. Investiamo molto nelle risorse umane e nella formazione. Secondo quanto diffuso da Unioncamere, il 38% delle aziende non trova manodopera qualificata; il lavoro c’è, ma manca la corrispondenza con la giusta formazione”, ha chiosato Davide Di Martino, general manager di Comer Sud”.

Il master Abe non è l’unica iniziativa dall’azienda: “Occorre avvicinare il mondo delle imprese ai neolaureati. Per farlo, abbiamo avviato anche 30 tirocini negli ultimi anni, con una conferma del personale impiegato pari al 98%. Riusciamo ad attrarre i giovani, tanto che 10 sono tornati in Sicilia per entrare in Comer Sud e molte tesi dei laureati parlano di noi”, ha concluso Di Martino.

I neolaureati siciliani, una risorsa non valorizzata

I neolaureati siciliani, secondo il sindaco di Catania Salvo Pogliese, “hanno una capacità di problem solving maggiore rispetto ai colleghi delle altre regioni, poiché costretti a confrontarsi con le difficoltà quotidiane legate al territorio d’origine. Ma, allo stesso tempo, non vengono supportati da una una rete che li inserisca nel mondo del lavoro”.

“I master attivati dall’università sono davvero pochi, così come irrisori sono i contratti di apprendistato con i finanziamenti della Regione. Grazie a questi, le aziende potrebbero essere premiate e i giovani favoriti nel percorso formativo “, ha suggerito il professore Nunzio Crimi, presidente del Cof (Centro orientamento formazione e placement) dell’università di Catania

A tali handicap si aggiungono “le carenze infrastrutturali e la mancanza di investimenti, in una Sicilia dove piccole e piccolissime imprese rappresentano il volano dell’economia”, come indicato da Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania.”

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