Denise Pipitone, 17 anni fa la scomparsa, ancora nessuna verità - QdS

Denise Pipitone, 17 anni fa la scomparsa, ancora nessuna verità

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Denise Pipitone, 17 anni fa la scomparsa, ancora nessuna verità

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martedì 31 Agosto 2021

Il sindaco di Mazara: "la città non dimentica, chi sa parli'. L'appello sui social di Piera Maggio: "Accendiamo una luce di speranza"

“Accendiamo una luce di speranza per  Denise”. E’ l’appello postato sui social da Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, sparita nel nulla il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo, nel Trapanese, quando non aveva ancora 4 anni.

In occasione del 17esimo anniversario della scomparsa, don Davide Chirco, responsabile del Seminario vescovile della Diocesi di Mazara del Vallo e del Servizio di pastorale, ha promosso un’iniziativa: un lumino o una candela sul davanzale della propria finestra per non dimenticare.  E adesso mamma Piera rilancia: “Fate una foto e postatela sui social con l’hashtag #17annisenzaDenise“.

Il sindaco Salvatore Quinci, “Mazara non dimentica”

Domani, alle ore 11 nella sala La Bruna del Collegio dei Gesuiti, il sindaco di Mazata, Salvatore Quinci, incontrerà i genitori di Denise, mamma Piera e Piero Pulizzi, e il legale della famiglia, l’avvocato Giacomo Frazzitta.

“Li incontrerò per testimoniare che la speranza di riabbracciare Denise è ancora viva”. Nessuna iniziativa pubblica ma un appuntamento “volutamente riservato”, spiega il primo cittadino, perché “siamo piombati in zona gialla e, per via dell’alto numero di contagi, abbiamo preferito non creare occasioni di assembramento”, ma anche perché “questa vicenda ha avuto negli ultimi mesi un’attenzione straordinaria. Sono certo che nonostante la crisi pandemica non consenta un evento con centinaia di persone in piazza, l’intera città domani si stringerà simbolicamente attorno alla famiglia di Denise, segnata da un dolore che dura ormai da troppo tempo”.

Poi l’appello. L’ennesimo. “Chiediamo a tutti coloro chesanno di parlare, di fornire ogni elemento utile alle indagini. Perché nonostante i tanti anni trascorsi dal quel primo settembre Mazara non dimentica, oggi più che mai”. Nei mesi scorsi sul grosso centro del  Trapanese sono piombate le accuse di una città omertosa.

“La stragrande maggioranza
dei mazaresi è in attesa che si faccia luce su questa storia drammatica. C’è
una città che in questi ultimi mesi ha capito meglio lo stato d’animo di Piera
Maggio ed è più vicina oggi che qualche anno fa al suo dolore. Una città che è
accanto ai genitori di Denise nella richiesta di verità”. 
  

Le indagini sulla scomparsa di Denise, nuovi elementi, cosa sappiamo finora

Una verità che oggi forse appare più vicina da raggiungere. La Procura di Marsala, infatti, è tornata a indagare sulla sparizione della piccola Denise. Partendo proprio dai luoghi in cui tutto è iniziato 17 anni fa. Quella strada in via Domenico La Bruna dove la piccola stava giocando poco prima di essere inghiottita nel nulla.

E ancora la casa in cui viveva Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise, e madre di Jessica, sorellastra della piccola, processata e assolta dall’accusa di aver sequestrato la bambina. Nei mesi scorsi nella palazzina di via Pirandello sono tornati i carabinieri per un’ispezione che, però, non ha dato l’esito sperato.

Al centro dell’attenzione degli investigatori vecchi testimoni, personaggi già al centro delle indagini, come Anna Corona, ma anche nuovi elementi.

Come il giallo sulla firma il giorno della scomparsa di Denise sul registro delle presenze dell’hotel in cui la donna lavorava. Corona ha sempre detto di essere stata in servizio nei minuti in cui Denise spariva nel nulla: 15.30 c’è scritto sul foglio delle presenze nello spazio riservato all’orario di uscita e accanto la firma. Su quella firma adesso bisognerà fare luce. 

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