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Giovanni Pizzo  |
martedì 25 Aprile 2023

"L’Italia ha bisogno di credere in gesti estremi positivi, perché la normalità ordinaria gli è da molto tempo preclusa": commento a due sconvolgenti notizie di cronaca.

Due notizie questa settimana mi hanno colpito. La prima il gesto di coraggio estremo del giovane siracusano che annega salvando due ragazzini. Sembra che non fosse un nuotatore provetto e il mare era decisamente agitato, cosa che aumenta enormemente la portata del suo gesto. La seconda notizia è la morte della psichiatra per opera di un paziente violento. Anche fare psichiatria, in quest’Italia stracolma di disagio psichico, è un atto di coraggio.

Il 34% dei gesti di violenza contro medici sono verso gli psichiatri. Abbiamo chiuso i manicomi, con la legge Basaglia, ma non abbiamo risolto nulla, come di solito si fa in Italia. All’entrata della direzione aziendale dell’Asp di Agrigento in alto c’è una scritta. “Qui non tutti lo sono e non tutti ci sono”, cioè non tutti coloro che sono qui dentro sono pazzi, e non tutti i pazzi sono qui dentro. Frase pirandelliana che però può oggi identificare un paese primario consumatore di Tavor e altri ansiolitici.

L’Italia ha bisogno di credere in gesti estremi positivi, perché la normalità ordinaria gli è da molto tempo preclusa. Un Paese debole, incerto e insicuro ha bisogno di simboli positivi, e però anche di azioni politiche concrete. Perché quei due ragazzini erano in acqua? Quanto stanno franando le comunità familiari? Perché fare lo psichiatra è così difficile oggi in Italia? Quanto si investe nel disagio mentale?
Sarebbe bene che il Presidente Mattarella fregiasse entrambi gli scomparsi della medaglia al merito civile. E che lo facesse al più presto, anche per rimuovere il senso di sfiducia derivante dal cavalierato dato alla Preside dello Zen, che si fregava la spesa e i tablet.

Così è se vi pare.

Immagine di repertorio da Pixabay

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