Messina, altra estate infernale sul fronte viabilità - QdS

Messina, altra estate infernale sul fronte viabilità

Lina Bruno

Messina, altra estate infernale sul fronte viabilità

martedì 28 Luglio 2020

I cantieri in corso sul viadotto Ritiro hanno reso un incubo gli spostamenti all’interno della città. Disagi cronici che si ripercuotono anche sull’appeal turistico del capoluogo peloritano

MESSINA – Spostarsi da Nord a Sud in città è diventato un incubo e sembra che nulla possa modificare la situazione, se non un’accelerazione sui lavori in corso sul viadotto Ritiro.

“Una mobilità compromessa, code chilometriche sotto il sole e il disagio evidente per tanti cittadini, difficoltà che si conoscevano e prevedevano da tempo”, hanno affermato il segretario della Cisl di Messina Antonino Alibrandi e della Filca Cisl, Giuseppe Famiano, chiedendo un intervento immediato affinché sul viadotto Ritiro vengano apportate quelle modifiche per far defluire meglio il traffico sostenuto soprattutto di questi mesi.

“Disagi cronici – hanno ricordato – che erano stati previsti nell’aggiudicazione dell’appalto e che erano stati oggetto anche della valutazione dei requisiti dell’offerta più vantaggiosa. Inizialmente era previsto il mantenimento di almeno una delle due carreggiate per consentire la demolizione e la ricostruzione dell’altra. Questo non è avvenuto ed a pagarne le spese sono i cittadini, i lavoratori pendolari, gli operatori commerciali e industriali che hanno come unica possibilità il passaggio sul gommato in quel tratto autostradale”.

I rappresentanti della Cisl hanno chiesto che vengano “avviate le opportune verifiche sulle fasi della realizzazione dell’opera e una ulteriore valutazione delle possibili alternative da mettere in campo per alleviare il disagio di tanti cittadini costretti a code chilometri, e di ore, sotto il sole cocente”.

La situazione si potrebbe ulteriormente aggravare con l’aumento dei flussi nei collegamenti tra Sicilia e Calabria che avrà il suo clou nelle prossime settimane. “Siamo a pochi giorni dal primo weekend di agosto – hanno detto Michele Barresi, segretario generale, e Nino Di Mento, responsabile porti e logistica della Uiltrasporti – e sarà per Messina il primo test da bollino nero per il prevedibile esodo estivo verso la Sicilia. Serve con urgenza un piano di viabilità che sia in grado di evitare le criticità sul viale Boccetta che inevitabilmente rispetto agli scorsi anni saranno accentuate dal problema dei lavori sul viadotto Ritiro e allo svincolo di Giostra”.

“Vista l’imminente criticità che come ogni anno vedrà la città invasa da migliaia di autovetture – hanno aggiunto – sollecitiamo la Prefettura e l’Amministrazione comunale ad accelerare su un piano che veda incrementare le corse dei vettori privati e pubblici anche con il ripristino del servizio Bluferries nel porto storico almeno per i mesi di agosto e settembre. Un piano che prenda in considerazione anche le gravi criticità irrisolte legate agli intensi flussi dei pendolari che quotidianamente intasano la A20 da Villafranca a Messina e viceversa e che se non governati, assieme all’esodo turistico, rischiano di far implodere la viabilità del centro città e della tangenziale”.

Potevano essere evitati tanti disagi? I lavori di adeguamento statico e miglioramento sismico del viadotto Ritiro dovevano essere completati già da due anni, ma per vedere l’apertura al traffico con tutte le opere accessorie, come da cronoprogramma aggiornato, si dovrà adesso attendere la primavera del 2022. Il contratto d’appalto è stato firmato il 17 giugno 2015, la consegna dei lavori è del 29 aprile 2016 e la conclusione era prevista il 27 agosto 2018. Ma a giugno del 2018, hanno recentemente precisato i dirigenti della Toto generali costruzioni, è stata concessa una prima proroga con rimodulazione del termine di ultimazione al 29 giugno 2020 a causa “di criticità amministrative legate alla indisponibilità delle rampe di svincolo e di permessi necessari per la chiusura e condizionamento del traffico autostradale e della viabilità comunale interferita; poi è stato necessario redigere una perizia di variante e suppletiva per lavorazioni impreviste ed imprevedibili all’atto della stipula del contratto”.

Altro intoppo, si spera l’ultimo, è stato l’emergenza Covid e il fermo dei lavori dal 13 marzo al 17 maggio.

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