Messina, il Policlinico riparte da Bonaccorsi - QdS

Messina, il Policlinico riparte da Bonaccorsi

Lina Bruno

Messina, il Policlinico riparte da Bonaccorsi

sabato 15 Agosto 2020

Si è insediato nei giorni scorsi il commissario straordinario che ha preso il posto di Laganga. Tra gli obiettivi più urgenti, la definizione della dotazione organica entro il 15 settembre

MESSINA – La dotazione organica entro il 15 settembre è il primo obiettivo su cui sta lavorando Giampiero Bonaccorsi, nuovo commissario straordinario del Policlinico, nominato dopo le dimissioni di Giuseppe Laganga. “Non sarà semplice – ha detto Bonaccorsi – rispondere alle aspettative espresse dall’assessore regionale Ruggero Razza e dal rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea”.

Per quest’ultimo, Bonaccorsi è il nuovo direttore generale del Policlinico di Messina, non semplicemente un commissario. “Questo perché – ha detto – siamo davanti a un professionista e non è stato banale per la sanità siciliana trasferirlo da Catania a Messina. Bonaccorsi trova una serie di realtà già pronte a partire. Non posso negare che l’emergenza Covid ha causato sofferenza per alcuni dei nostri reparti, ma adesso dobbiamo ripartire e, per usare una metafora calcistica, questo campionato della sanità regionale lo giochiamo con il migliore attaccante disponibile. Credo sia un unicum per un rettore, in due anni di mandato, avere avuto due responsabili dell’Aou di così alta qualità”.

Bonaccorsi si è mostrato comunque cauto. “Se a Catania – ha spiegato – sono andate a buon fine tutta una serie di operazioni che hanno radicalmente modificato la geografia dell’offerta sanitaria in quel territorio, non è dipeso soltanto dalla mia preparazione. Ci sono una serie di elementi chiave che non devono mai mancare. Tra tutti è essenziale avvertire fiducia attorno al proprio lavoro. Ho assunto l’incarico senza avere conosciuto prima il rettore, il quale ha puntato su di me esclusivamente sulla base del curriculum e del lavoro che ho svolto. Altra componente è sicuramente rappresentata dal personale. Si possono avere attrezzature adeguate, risorse consistenti, piani all’avanguardia. Ma senza la disponibilità di tutto il personale non si arriva a nulla. Solo la condivisione e non certo le azioni coercitive, consente di raggiungere gli obiettivi”.

Non ci sono ancora dei punti programmatici predisposti dal nuovo vertice del Policlinico universitario e Bonaccorsi ha anche specificato di non avere avuto il tempo di stilare una piattaforma programmatica, ma nelle sue dichiarazioni ci sono già alcune linee guida che ne caratterizzeranno l’azione. Di certo dovrà affrontare molto presto le criticità che i sindacati hanno già cominciato a sottoporgli in merito alla carenza di alcune figure professionali e il lavoro che dovrà essere fatto per avere una dotazione organica capace di rispondere a tutte le esigenze del grande complesso sanitario universitario, sarà complesso. Altro problema recentemente emerso e su cui i sindacati hanno chiesto un confronto è quello degli infermieri chiamati in servizio per attività non previste dai regolamenti aziendali, come gli operatori del reparto di rianimazione chiamati dall’Azienda anche per il prelievo degli organi. Il fatto è stato denunciato già da due anni dalla segreteria territoriale del Nursind Messina.

Ulteriori disagi sono emersi poi con l’apertura del nuovo reparto di Terapia intensiva post operatoria, che insieme alla Stroke unit, al nuovo Hospice di Oncologia e al nuovo reparto di Ematologia costituisce elemento di rilancio della struttura universitaria. Per il segretario Nursind, Ivan Alonge, è incomprensibile la scelta di aprire un nuovo reparto nel bel mezzo dell’estate, quando gran parte degli infermieri sono in ferie e le attività chirurgiche ridotte. La metà del personale è stato prelevato dal reparto di Rianimazione, che secondo i sindacati ha già carenza di infermieri, e altri ne saranno presi in caso di assenze. Ma il Nursind ha evidenziato anche un paradosso.

“L’azienda – hanno sottolineato i rappresentanti dei lavoratori – per affrontare l’emergenza estiva ha attivato un progetto per la risoluzione di eventuali criticità nella copertura dei turni. In tale progetto vengono esclusi gli infermieri della Rianimazione, proprio perché, giustamente, si vuole limitare il rischio di contagio. Però lo stesso personale può andare in supporto presso la neonata Terapia intensiva post operatoria”.

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