Messina, parcheggi fronte mare, si lavora per la riapertura - QdS

Messina, parcheggi fronte mare, si lavora per la riapertura

Lina Bruno

Messina, parcheggi fronte mare, si lavora per la riapertura

martedì 30 Aprile 2024

Il sindaco Basile assicura interventi immediati per restituire entro l’estate le aree di sosta alla litoranea Nord della città. Resta in sospeso il progetto definitivo di riqualificazione dell’area

MESSINA – Si teme un’altra estate senza parcheggi nella litoranea Nord con grande disappunto di residenti e commercianti della zona.

Non sono solo loro a piangerne le conseguenze, perché dovranno fare a meno di quegli spazi dedicati alla sosta a Paradiso, Contemplazione e Pace, chiusi da oltre due anni, anche quanti da giugno a settembre, affollano i numerosi stabilimenti balneari di quell’area. La via Consolare pompea è una delle due strade che collega la parte sud di Messina con la zona nord, molto trafficata, costeggiata da una pista ciclabile e quindi con posti limitati per le auto anche per chi lì abita e lavora.

Il sindaco Federico Basile appare ottimista e assicura che l’impegno dell’amministrazione è quello di realizzare entro l’estate gli interventi che consentiranno la riapertura alla città di quei parcheggi fronte mare. Ma sono solo interventi tampone. Per la riqualificazione vera e propria, infatti, bisognerà attendere l’avvio dei lavori programmati dalla Città metropolitana.

Il progetto definitivo, finanziato con fondi Masterplan, che comprende la messa in sicurezza di un’ampia porzione di costa messinese, con la sostituzione dell’intera pavimentazione e dei tratti ammalorati della pista ciclabile dall’Annunziata al Trocadero, è stato inviato agli uffici regionali a maggio del 2023.
Si attendono tutte le approvazioni necessarie per poter avviare il cantiere, ma i tempi previsti non sono brevi. Per la pavimentazione dei parcheggi di Paradiso, Contemplazione e Pace il discorso è diverso.

La struttura commissariale per il Dissesto idrogeologico, diretta da Maurizio Croce, avrebbe dovuto restituire le aree al demanio e solo dopo il Comune di Messina avrebbe potuto farne richiesta per avviare i lavori. Per evitare questi passaggi, che avrebbero fatto trascorrere altro tempo prezioso in vista dell’estate, a marzo si era trovato un accordo: sarebbe stata la struttura commissariale a eseguire i lavori e le spese sarebbero state poi compensate dal Comune.

Dopo l’arresto di Croce, invece, l’iter burocratico si è inevitabilmente fermato, adesso sembra che l’interlocuzione con gli uffici regionali sia stata riavviata e si confida in un inizio a breve dei lavori. Il paradosso è che mentre in altre parti della città, anche in aree periferiche poco frequentate dalle auto, si inaugurano parcheggi d’interscambio, in una zona con una domanda altissima di parcheggi, da oltre due anni, dopo la mareggiata e il crollo di parte del piazzale di sosta, non si riesce a venire fuori dal labirinto delle competenze.

A maggio del 2023 erano stati consegnati i lavori per la protezione del litorale ionico all’azienda di San Filippo del mela che per un milione e 800mila euro avrebbe dovuto mettere in sicurezza il waterfront tra Torre faro e Annunziata.

In quell’occasione ci fu l’impegno di avviare prioritariamente l’intervento tra Paradiso e Contemplazione per potere ripristinare, entro l’estate 2023, i tre parcheggi su terreno demaniale e limitrofi alla pista ciclabile che erano stati chiusi dopo i crolli, uno dei quali aveva anche inghiottito un’auto.

L’appalto è sempre stato di competenza dell’Ufficio del commissario per l’emergenza idrogeologica, l’aspetto tecnico è stato gestito da esperti di Palazzo Zanca. Ma la realizzazione dei blocchi necessari per sostenere il terrapieno su cui erano stati costruiti i tre parcheggi è stata un’operazione più lunga del previsto.

Prima c’è stato il problema del luogo dove realizzarli e poi quello di una lavorazione piuttosto lenta e, quindi, del loro trasporto. Solo a dicembre del 2023 i blocchi sono stati finalmente posizionati, un’attesa di sei mesi per un lavoro di pochi giorni.

Oltre alla difficoltà nella realizzazione si disse che a condizionare la procedura e la tempistica fosse stato il fatto che l’intervento facesse parte di una variante progettuale. I massi sono solo stoccati a protezione dei parcheggi, fino a che saranno effettuati i lavori della Città metropolitana.
Dopo, sembra, saranno rimessi a mare. Per altri tre mesi non è successo nulla, fino a marzo 2024 quando è sopravvenuto l’accordo con l’Ufficio regionale per l’emergenza dissesto idrogeologico che ha preannunciato l’avvio ad aprile dei lavori nei tre parcheggi.

La somma che il Comune aveva individuato per i lavori di rifinitura, circa 80mila euro, per ridurre i passaggi burocratici, sono diventati un cofinanziamento per il ben più grande progetto dell’Ufficio del commissario per la rifioritura e riposizionamento delle barriere frangiflutti della costa jonica.

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