Messina, Piazza del Popolo tra ritardi e nuove proposte - QdS

Messina, Piazza del Popolo tra ritardi e nuove proposte

Lina Bruno

Messina, Piazza del Popolo tra ritardi e nuove proposte

sabato 08 Aprile 2023

I lavori consegnati a gennaio si sarebbero dovuti concludere nel giro di novanta giorni, ma adesso la speranza è di poter fruire di questo spazio riqualificato entro l’estate

MESSINA – Lavori consegnati a gennaio, completamento previsto in 90 giorni, praticamente a Pasqua. Piazza Lo Sardo però (nella memoria dei messinesi conosciuta meglio come piazza del Popolo) è ancora un cantiere, tra lungaggini per l’allestimento dello stesso, problemi tecnici, rinvii e persino polemiche sulla scelta progettuale.

La riqualificazione di questo luogo di pregio era attesa da tempo, punto d’incontro tra la città popolare della via Porta Imperiale e del Tirone e quella istituzionale del Tribunale e dell’Università e in mezzo la vitalità delle strade adiacenti con una chiesa appena restaurata, scuole e negozi. Con il suo piccolo universo è unica anche dal punto di vista architettonico: perfetta circolarità e circondata da portici.

Il progetto da 650 mila euro potrebbe riportare un luogo in parte degradato a riacquistare identità. La nuova pavimentazione, con mattonelle in pietra lavica, dovrebbe ridare eleganza alla piazza, già ricostruita dopo il terremoto del 1908. Previsto anche un avanzamento di due metri del marciapiede dei portici, per favorire pedoni e turisti ma anche le attività di ristoro con tavolini all’aperto per quegli esercenti che richiederanno spazi in concessione.

Già questa estate la piazza potrebbe iniziare la sua nuova vita: ci contano i messinesi che oltre i lavori a piazza Lo Sardo stanno vivendo anche i disagi di quelli in corso a piazza Cairoli. L’Amministrazione comunale punta molto sulla riqualificazione di quelle aree che costituiscono un cattivo biglietto da visita della città, che vuole diventare invece scenografia naturale, specie se si punta sempre di più sui grandi eventi generatori di flussi turistici. Certo poi un problema non da poco, con cui il sindaco Federico Basile e il suo Esecutivo si stanno già scontrando, resta la ricettività, con posti letto insufficienti rispetto alle esigenze.

Tornando al progetto, questo era stato redatto alcuni anni fa ma è stato modificato con un incremento dei fondi originariamente destinati. Dal bilancio del Comune sono stati infatti presi i 150 mila euro per aumentare i marciapiedi e quindi l’area pedonale della parte porticata. Si sta anche pensando a un possibile riuso dello storico chiosco delle scarpe ma anche a un’unica grande area pedonale insieme al vicino Largo Seggiola.

I risultati che questi interventi produrranno, però, non convincono tutti e tra questi i componenti del Comitato Avignone, che hanno intrapreso una battaglia per una “vera riqualificazione da focalizzare prevalentemente intorno ai portici”, presentando anche un progetto alternativo all’Amministrazione. Hanno espresso le loro perplessità in commissione dalla IV Circoscrizione ricevendo sostegno anche dai consiglieri di quartiere. Per il vice sindaco Salvatore Mondello, però, la loro idea di piazza con la strada al centro non era percorribile, sia sul piano dei contenuti, sia dei costi.

Ma quali sono le perplessità dei rappresentanti del Comitato che avevano anche avviato una raccolta firme. “Sostituire la pavimentazione non vuol dire riqualificare – hanno scritto nel loro documento – e la nostra proposta prevede la riapertura della viabilità al centro della piazza e la chiusura dei quattro spicchi in continuità con i portici al fine di valorizzarli come elementi caratteristici della piazza stessa, valorizzando così le botteghe che vi insistono e rendendoli parte di un progetto più grande che ricomprenda largo Seggiola e il sagrato della chiesa dello Spirito Santo. Considerato che i lavori sono in corso e nelle more di una valutazione sul cambio di viabilità, chiediamo quantomeno di prevedere una variante in corso d’opera, lasciando la parte centrale della piazza non pavimentata e destinando i fondi per garantire l’illuminazione dei portici, non prevista nel progetto del Comune nonostante si possa considerare il primo vero intervento di riqualificazione e deterrente, con il relativo interramento dei servizi”.

L’illuminazione e la necessità di una vigilanza costante sono in ogni caso nodi che necessariamente dovranno essere sciolti una volta completati i lavori per preservare il restyling e affrontare un problema di sicurezza che i cittadini hanno più volte segnalato.

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