Migranti, naufragio del gommone, fermato il timoniere - QdS

Migranti, naufragio del gommone, fermato il timoniere

redazione web

Migranti, naufragio del gommone, fermato il timoniere

venerdì 27 Novembre 2020

Si tratta del natante soccorso dalla Open Arms al largo della Libia con a bordo centoventi persone. Nel disastro morirono sei persone tra cui il piccolo Yusuf. Il giovane, del Ciad, è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione e naufragio

La Polizia di Stato di Trapani ha fermato, con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato e naufragio, un ventunenne del Ciad che sarebbe stato alla guida del gommone affondato l’undici novembre scorso al largo delle coste libiche e soccorso dalla nave Open Arms.

Il gommone aveva a bordo circa centoventi persone, sei delle quali rimaste vittime del naufragio.

Tra le vittime anche il piccolo Yusuf, di sei mesi, sfuggito alla madre, una ragazza di diciassette anni, e poi seppellito, in una bara bianca, a Lampedusa.

I migranti soccorsi erano stati trasportati sulle coste siciliane e posti in regime di quarantena, in attesa di poter essere trasferiti nelle strutture di accoglienza, hanno spiegato dalla Squadra Mobile di Trapani.

Al termine degli interrogatori dei testimoni e di ulteriori approfondimenti investigativi, i poliziotti hanno individuato il presunto conducente dell’imbarcazione naufragata.

“Decisive – ha riferito la Polizia – sono state le ricostruzioni effettuate attraverso le testimonianze dei migranti che hanno raccontato la dinamica del viaggio, culminato con la rottura dello scafo in gomma e la caduta in mare degli occupanti, nonché offerto significativi elementi indiziari a carico dell’indagato”.

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