Migranti, tribunale Catania accoglie ricorso tunisino portato a Pozzallo: "Decreto illegittimo" - QdS

Migranti, tribunale Catania accoglie ricorso tunisino portato a Pozzallo: “Decreto illegittimo”

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Migranti, tribunale Catania accoglie ricorso tunisino portato a Pozzallo: “Decreto illegittimo”

Redazione  |
sabato 30 Settembre 2023

Il tribunale di Catania ha accolto il ricorso di un migrante, sbarcato a metà settembre a Lampedusa e portato nel nuovo centro di Pozzallo.

Il tribunale di Catania ha accolto il ricorso di un migrante, sbarcato a metà settembre a Lampedusa e poi portato nel nuovo centro di Pozzallo, giudicando il recente decreto del governo “illegittimo in più parti, alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana”. La notizia è stata pubblicata dal sito di Repubblica e la decisione, a quanto si apprende, sarebbe di ieri, 29 settembre. Nella Sezione Specializzata del Tribunale etneo, infatti, si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo Centro per il Trattenimento dei Richiedenti Asilo di Pozzallo.

Sindaco di Pozzallo: “Sentenze si rispettano, da sempre perplessità su centri”

“Le sentenze si rispettano. Va ricordato che dopo quella del tribunale di Catania, il centro di rimpatrio veloce all’interno dello stesso hotspot di Pozzallo, è stato svuotato dai quattro ospiti tunisini”. Lo afferma all’AdnKronos il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, in merito alla notizia.

“Ho sempre manifestato perplessità sulla realizzazione di questi centri. Il fenomeno della immigrazione – aggiunge – presuppone anche altri impegni del governo che si muovono nella direzione di una vera e concreta di politica di integrazione”. “In ogni caso – conclude Ammatuna – la città di Pozzallo continuerà come sempre nella sua politica di accoglienza in sinergia con le altre istituzioni”.

Foti: “Più sdegno che sorpresa per annullamento trattenimento a Pozzallo”

“Muove più sdegno che sorpresa la notizia dell’avvenuto annullamento del trattenimento del primo immigrato dal centro di Pozzallo. Dopo il fermo disposto dal questore di Ragusa, infatti, secondo quanto riportato dai media, la decisione non risulterebbe confermata dal giudice adito, secondo il quale il decreto del Governo – che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà – sarebbe illegittimo e in contrasto con la superiore normativa europea”. Lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Itaslia alla camera, Tommaso Foti.

“Al riguardo, occorre rilevare che, trattandosi di normativa promanante da un decreto legge, al giudice -ricorda l’esponente di Fdi – compete di rispettare il dettato costituzionale, segnatamente l’articolo 101. Non solo: proprio il Consiglio dei ministri si era mosso nella linea espressa dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che aveva ribadito ‘decidiamo noi chi entra in Europa, non lo decidono i trafficanti di esseri umani'”.

“Non ci si può esimere dal notare – conclude Foti – come a fronte delle decisioni del Governo Meloni di regolare un fenomeno di portata europea quale quello dell’immigrazione, si contrappongano decisioni del tutto irragionevoli in punto di diritto”.

Centro Astalli: “Procedura frontiera viola Costituzione, giudice Catania chiaro”

“Qui a Catania si è espresso un giudice in maniera univoca e ci si aspetta, è da vedere, che la sezione mantenga questo orientamento. A meno che non cambieranno qualcosa nella richiesta di convalida. La normativa che sta alla base della richiesta di convalida è contraria alle norme sia della costituzione che alle direttive europee che invece ovviamente dovrebbero recepire e tenere in considerazione”. Lo afferma all’AdnKronos l’avvocato Riccardo Campochiaro, presidente del centro Astalli di Catania in merito alla decisione del tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento di 4 migranti tunisini. “La strategia governativa – aggiunge – era quella di fare in modo che queste persone non entrassero in Italia neanche formalmente applicando la procedura di frontiera che di fatto, se applicata, viola l’articolo 10 della Costituzione”.

“Il riferimento poi alla fideiussione bancaria – evidenzia Campochiaro – fa storcere il naso perché assimilabile a quello che si fa in Libia con i trafficanti. Sebbene trattasi di fideiussione proveniente dall’Europa, che acconsente che si applichi questa condizione, lo Stato italiano l’ha applicata nella maniera meno corretta perché la prevede come personale”.

“Il giudice – ricorda infine Campochiaro – cita poi l’articolo 10 della Costituzione poiché non si può privare una persona del diritto di fare ingresso nel territorio italiano per chiedere protezione internazionale solo perchè proviene da un paese di origine ritenuto sicuro”. Campochiaro ricorda altresì che “l’applicazione della procedura di frontiera non può avvenire in luogo diverso rispetto a quello d’ingresso e i migranti sono arrivati a Lampedusa”. “Tale pronuncia – conclude – ci fa capire che una norma italiana deve rispettare sempre la Costituzione e la normativa internazionale. Per questo siamo soddisfatti”.

Salvini: “Forse anche avvocati su barconi, subito riforma giustizia”

“Sbarcato da 10 giorni, e ricorso subito accolto dal Tribunale. Ma aveva l’avvocato sul barcone??? Riforma della giustizia, presto e bene”. A scriverlo su Facebook il vicepremier Matteo Salvini, a proposito dell’accoglimento da parte del Tribunale di Catania del ricorso presentato da un migrante contro il trasferimento nel centro di Pozzalo.

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