Morte Domenico Bandieramonte, inchiesta per omicidio: la ricostruzione e il batterio killer - QdS

Morte Domenico Bandieramonte, inchiesta per omicidio: la ricostruzione e il batterio killer

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Morte Domenico Bandieramonte, inchiesta per omicidio: la ricostruzione e il batterio killer

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venerdì 15 Luglio 2022

Secondo la famiglia, il minore, inizialmente ricoverato a Catania per un virus intestinale, avrebbe contratto un batterio ospedaliero in reparto

Un fascicolo in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo in ambito medico, è stato aperto dalla procura di Catania sul decesso Domenico Bandieramonte, il bimbo di di 4 anni di Lampedusa, morto all’ospedale di Taormina due giorni fa dopo un calvario sanitario in più ospedali di Catania e Messina.

L’inchiesta è stata avviata a Catania dopo la trasmissione degli atti della procura di Messina: il bimbo infatti è stato ricoverato prima a Catania, «al San Marco», poi al Policlinico universitario e infine al «Sirina» di Taormina.

Sul decesso e ancora prima della tragica fine del bimbo, la sua mamma aveva denunciato ‘negligenzè mediche a più livelli, indicando quali responsabili i medici del «San Marco» dove è in corso l’indagine disposta dalla Regione; presunte negligenze che poi sono sfociate nella morte del piccolo Domenico.

L’avvocato: “Cercheremo giustizia”

“Cercheremo di ottenere giustizia – dice il legale intervistato da FanPage – per questo bambino con l’associazione Sicilia Risvegli. Con la onlus ci occuperemo di fornire supporto psicologico e materiale ai genitori del minore che in questo momento sono distrutti. Saremo presenti in tutte le azioni legali del caso. Gli step dal punto di vista giudiziario non sono ancora definiti perché in questo momento i genitori di Domenico stanno facendo i conti con lo strazio di questa terribile vicenda. Quello che è certo è che bisogna accertare eventuali responsabilità. Dobbiamo capire come questo bimbo abbia contratto il batterio e da cosa sia derivato. Il ruolo della struttura ospedaliera sarà definito con le indagini”.

“La onlus potrebbe essere parte civile in un procedimento sul caso. Abbiamo intenzione di essere presenti sia dal punto di vista legale che psicologico. Sarà importantissima anche una presa di posizione sul piano sociale: nei prossimi giorni abbiamo intenzione di promuovere altre iniziative in ricordo di questo bambino morto in circostanze sicuramente tragiche che devono essere approfondite”.

“Sono personalmente addolorato per la morte del piccolo Domenico. È una notizia che mi sconvolge come amministratore, come uomo e come padre. Su mia disposizione il direttore sanitario dell’ospedale San Marco, Antonio Lazzara, ha già istituito una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero”. Lo dichiara l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza. “Sono certo che la magistratura – ha aggiunto Razza – farà chiarezza su quanto avvenuto ma, nel frattempo, è importante capire se tutte le procedure sono state svolte in modo corretto. Voglio esprimere la vicinanza dell’intera Regione Siciliana alla famiglia e a tutti i medici del nosocomio che, ogni giorno, lavorano con serietà e abnegazione”.

«Accertare cause morte piccolo Domenico, ma le infezioni negli ospedali sono troppe e lo denuncio da tempo» «Si accertino al più presto le cause e le eventuali responsabilità che hanno portato al decesso del piccolo Domenico, stroncato in ospedale, a quanto pare, da un batterio killer. Di certo c’è che le infezioni contratte nelle corsie d’ospedale sono troppe. Personalmente lo denuncio da tempo: ho presentato in merito un’interrogazione all’Ars più di 3 anni fa e ancora attendo risposte». Lo afferma il deputato del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro. «L’atto parlamentare, presentato a giugno del 2019 e trasmesso al governo regionale il 22 luglio dello stesso anno – racconta Di Caro – sta facendo le ragnatele negli uffici dell’assessorato alla Salute, senza che nessuno si sia degnato di darci risposte. Eppure si tratta di un fatto grave, come testimoniano le numerose denunce che ho raccolto in merito da cittadini e medici. Ci sono gravissime criticità sulle gestione, sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza, (Ica), come sono gravi le criticità sul contrasto all’antibiotico resistenza. L’assessore Razza ci dica cosa sta facendo per arginarle».

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