Nuovi vigneti in Sicilia, ok a oltre 3.500 aziende - QdS

Nuovi vigneti in Sicilia, ok a oltre 3.500 aziende

Michele Giuliano

Nuovi vigneti in Sicilia, ok a oltre 3.500 aziende

mercoledì 14 Settembre 2022

Il Mipaaf ha trasmesso l’elenco delle imprese abilitate all’ampliamento delle colture. Le autorizzazioni vengono assegnate gratuitamente e hanno durata di tre anni a partire dalla data del rilascio

PALERMO – Saranno 3.538 le aziende che potranno impiantare nuovi vigneti in Sicilia per l’annualità 2022. Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso all’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, l’elenco, per l’annualità 2022, delle aziende alle quali rilasciare le autorizzazioni di nuovi impianti di vigneti.

L’elenco è disponibile sul Sian, il portale di erogazione dei servizi digitali del Sistema Informativo Agricolo Nazionale. La legislatura che riguarda gli impianti e reimpianti è stata rivista da pochi anni: il regolamento UE n.1308/2013 ha previsto l’avvio, dal 1° gennaio 2016, del nuovo sistema di “autorizzazioni” per gli impianti viticoli che prevede il rilascio, dietro richiesta, di autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti nel limite massimo annuo dell’1% della superficie vitata nazionale.
Per l’annualità 2022 è disponibile, in tutta Italia, una superficie di 6.942 ettari. La richiesta di autorizzazioni di nuovi impianti viticoli deve essere presentata tra il 15 febbraio e il 31 marzo di ciascun anno, mentre per il reimpianto non è necessario: il viticoltore che estirpa un vigneto chiede e riceve automaticamente l’autorizzazione ad effettuare il reimpianto.

Hanno potuto partecipare al bando nazionale per l’assegnazione delle autorizzazioni per nuovi impianti di vigneti i conduttori di una superficie agricola pari o superiore a quella per la quale si richiede l’autorizzazione. Dal computo sono esclusi i terreni occupati da vigneti per uva da vino. Alla data del decreto corrisponderà la data di rilascio delle rispettive autorizzazioni.

Secondo legge, alle aziende agricole, alle quali sono concesse autorizzazioni per superfici inferiori al 50% della superficie richiesta, è consentita l’eventuale rinuncia entro e non oltre 30 giorni naturali e consecutivi a partire dalla data di rilascio dell’autorizzazione, direttamente tramite il sistema informatico. Le autorizzazioni vengono assegnate gratuitamente e hanno durata di tre anni a partire dalla data del rilascio e non sono trasferibili.

Sono stati diversi gli episodi che hanno portato a inserire forti vincoli all’utilizzo delle autorizzazioni da una regione all’altra, soprattutto i tentativi di aggirare la regole, verificatisi nel 2016 e 2017, per il grande interesse ad impiantare vigneti in alcune regioni italiane, soprattutto in Veneto, per cui alcuni i viticoltori interessati ad aumentare la superficie a vigneto prendevano in affitto i terreni di viticoltori interessati alla dismissione della viticoltura in altre regioni italiane, ad esempio in Sicilia o in Umbria. Dopo l’affitto, il vigneto veniva estirpato in accordo con il proprietario e il reimpianto veniva effettuato nella stessa azienda ma in un’altra regione. La manovra, formalmente corretta, era stata presa in considerazione anche dalla Commissione europea, con il parere Ares (2017)5680223 del 21 novembre 2017, che ha chiarito come “l’affitto di superfici vitate al solo scopo di procedere alla loro immediata estirpazione e al reimpianto in una località differente e molto distante non può essere considerato una normale attività agricola”, andando quindi a condannare la pratica se non come illegale, sicuramente inopportuna.

È stato quindi compito del legislatore intervenire per coprire la falla che permetteva, in questo modo, di spostare ettari e ettari di terreni destinati alla coltivazione della vite, depauperando non poco le regioni come la Sicilia in cui il vino è prodotto di millenaria cultura.

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