Nuova ordinanza sulla vigilanza di Pozza dei fanghi a Vulcano

Pozza dei fanghi interdetta, nuove magagne a Vulcano: “Concentrazioni di gas”

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Pozza dei fanghi interdetta, nuove magagne a Vulcano: “Concentrazioni di gas”

Giuseppe Bonaccorsi  |
giovedì 27 Giugno 2024

Divieto d'accesso fino all'arrivo dell'autorizzazione per la sua fruizione: il sindaco ordina la custodia e la vigilanza delle aree interessate dalle concentrazioni di gas.

“Tenuto conto di quanto comunicato in data 29 maggio 2024 dall’Ingv e dal dipartimento regionale della Protezione civile circa un aumento delle concentrazioni di gas vulcanici del cratere, di ‘la Fossa’ e nelle aree del Camping Sicilia e di ‘Rimessa’ risultato dal rapporto tecnico scientifico sul degassamento di Co2 dal suolo a Campagna (…), vista la nota dell’11 giugno del dipartimento della protezione civile nazionale sullo stato di attività e livelli di allerta dei vulcani siciliani (…) si ordina alla società Geoterme di provvedere alla custodia e alla vigilanza delle aree censite comunemente intese come ‘Pozza dei fanghi‘”.

Lo scrive il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, riferendosi alla gestione e controllo delle aree dell’isola di Vulcano dove in passato sono state rilevate concentrazioni di gas. Quindi non c’è pace per l’isola, che da anni è costretta a convivere con le giuste esigenze degli operatori turistici e le norme a tutela delle aree vulcaniche in attività.

Nuova ordinanza sulla vigilanza di Pozza dei fanghi a Vulcano

La nuova ordinanza arriva però nel bel mezzo della stagione estiva. Il sindaco, infatti, nel suo provvedimento ordina alla società di gestione di “interdire la permanenza e il transito di persone e animali di affezione nelle già menzionate aree e di provvedere alla recinzione delle aree interdette apponendo adeguata segnaletica di divieto di accesso che riporti gli estremi del presente provvedimento”.

Inoltre, sempre nell’ordinanza c’è scritto che è possibile consentire “l’accesso alla aree interdette dalle ore 6 alle 23 solo ad addetti dei centri di competenza, le strutture operative, il personale di protezione civile, le forze dell’ordine per le attività di monitoraggio”.

Il commento del sindaco e il punto della situazione

Nei fatti, quindi, la famosa pozza di fanghi è stata nuovamente interdetta, anche se va aggiunto che ancora oggi non ci sarebbe alcuna autorizzazione per la sua fruizione. Il sindaco, raggiunto per telefono spiega: “Se la ditta di gestione non ha ancora le autorizzazioni degli organi competenti per aprire la pozza, intanto, però, deve custodire l’area. Quindi la pozza deve essere recintata perché le emissioni ci sono. Quindi se la pozza viene gestita allora se qualcuno magari si sente male viene soccorso. Se invece è abbandonata e ognuno può andare lì dentro e il discorso cambia aspetto. La mia ordinanza è volta solo a disporre la custodia dell’area in attesa dell’autorizzazione ad aprirla al pubblico”.

Sull’isola di Vulcano dalla delibera del consiglio dei ministri del 29 dicembre 2021 ci sono sempre problemi. Allora il governo dichiarò lo stato di emergenza per le elevate concentrazioni dei gas vulcanici in alcune aree dell’isola soprattutto a Vulcano porto. Un anno dopo l’allora governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in una riunione congiunta anche con alcuni operatori turistici dell’isola dichiarò che era possibile fare turismo sull’isola con le opportune precauzioni. Cosa che avvenne regolarmente. Per quanto riguarda, invece, la pozza, finalmente il 26 maggio di quest’anno è stato disposto dal gip di Barcellona Pozzo di gotto il dissequestro dell’area in attesa dell’imminente riapertura. La pozza era stata chiusa per un abuso edilizio per la realizzazione di alcuni cordoli in cemento. Adesso l’auspicio è che la pozza possa essere al più presto fruibile dal punto di vista turistico e tornare a essere una delle attrattive dell’isola di Vulcano conosciuta in tutto il mondo come meta gettonata del turismo.

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