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Orrore a Castelbuono, Razza, indagini da parte della Regione

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Orrore a Castelbuono, Razza, indagini da parte della Regione

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venerdì 17 Dicembre 2021

«Non appena gli atti saranno ostensibili, chiederò all’Autorità giudiziaria di potere acquisire il provvedimento cautelare emesso dal gip per avviare un’indagine interna all’Asp di Palermo finalizzata a verificare se sussistano responsabilità o mancati controlli da parte dei dipartimenti competenti.

Non sono più disposto ad accettare che fatti di questa meschina violenza contro persone inermi passino nel silenzio, come se la pubblica amministrazione non abbia un onere di controllo. Alle persone offese da queste condotte indegne e immorali, e ai loro familiari, giunga la mia solidarietà e il mio personale pensiero di vicinanza».

Lo afferma l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza in merito ai maltrattamenti subiti dai disabili fisici e psichici residenti nella struttura di Castelbuono al centro dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Termini Imerese.

L’operazione

I militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo hanno scoperto gravissimi episodi di maltrattamenti di disabili assistiti nella casa di cura ‘Suor Rosina La Grua’ di Castelbuono, nel palermitano, ed hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 35 persone accusate, a vario titolo, di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture. Il gip ha anche disposto il sequestro della casa di cura e di disponibilità finanziarie per un valore di oltre 6,7 milioni di euro.

Le parole del Gip

“I fatti che sono emersi a seguito della poderosa indagine condotta dal Nucleo di polizia economico e finanziaria di Palermo della Guardia di finanza lasciano senza fiato. E’ davvero surreale innanzitutto percorrere – attraverso conversazioni captate e immagini che evocano le più oscure pagine di storia – il vissuto di 23 anime rinchiuse (letteralmente) fra le mura del centro residenziale per soggetti disabili Suor Rosina La Grua in Castelbuono”.

Lo scrive il Gip Angela Lo Piparo nell’ordinanza che ha portato a 17 arresti e ad altri 18 indagati. “Nell’approcciarsi alla lettura e allo studio delle condotte che saranno descritte, non si può che prendere le mosse dalle Carte dei diritti fondamentali che rappresentano uno dei traguardi più importanti delle società moderne. Non potrà che sentirsi forte l’eco dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Gli ospiti della comunità scontano quotidianamente la pena della loro disabilità con il loro essere sottoposti a torture sistematiche che aggravano la loro condizione mentale e ne devastano il corpo”.

“Ogni loro più elementare diritto – scrive ancora il Gip – è violato con una inusitata freddezza e una impietosa indifferenza e tutto questo, oltre a restare impresso nei loro corpi, è stato registrato poiché vi sono in atti le immagini dello scempio che ogni giorno si consuma ai loro danni. I pazienti, alcuni dei quali molto giovani, sono denutriti (la privazione del cibo è una delle ‘punizioni’ che gli vengono inflitte), sono sottoposti a cure farmacologiche inadeguate che li riducono in stato comatoso al tempo stesso minando ulteriormente la loro salute già cagionevole, vengono picchiati (a volte selvaggiamente presi a calci, a volte strattonati, abitualmente gli si tirano le orecchie o i capelli), abbandonati a se stessi nudi nel cortile o riversi per terra anche sotto la pioggia, lasciati sporchi e sovente puliti con guanti da cucina”. “Infine ‘i ragazzi’ vengono ‘puniti’ e rinchiusi per lunghe ore, anche al buio, in quella che sarebbe ironico – se non fosse atroce – viene chiamata ‘sala relax’ ovvero una piccola cella, senza finestre, completamente vuota con il pavimento rivestito di gomma ed una finestra in alto. Restano rinchiusi anche per ore e senza neanche poter espletare i loro bisogni fisiologici che fanno addosso lì per terra andando incontro a scherno insulti ed ulteriori vessazioni”, si legge sempre nell’ordinanza.

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