Le foto e il video della manifestazione
Un corteo con più di 500 persone ha attraversato oggi pomeriggio il centro cittadino di Palermo per manifestare contro il caro bollette e per dire basta alla guerra. Intorno alle 17:00 una lunga fila di gente si è radunata in Piazza Verdi per poi partire con cartelli e striscioni in direzione Piazza Pretoria. Tra i partecipanti al corteo che ha attraversato via Maqueda con cori e proteste, c’erano studenti, lavoratori, commercianti, agricoltori e altre realtà cittadine.
Bollette della luce bruciate in piazza
A Piazza della Vergogna, luogo non scelto a casa per la conclusione della manifestazione, sono state simbolicamente bruciate alcune bollette della luce; mentre un giovane al microfono urlava contro il carovita e contro la speculazione delle multinazionali dell’energia.
“Lo Stato italiano ha deciso di aumentare di ben 13 miliardi le spese militari dei prossimi anni, portandole a ben 38 miliardi entro il 2028 – spiega Giovanni Castronovo del gruppo Trinacria -. Soldi che potrebbero essere spesi per aiutare le famiglie e i lavoratori in crisi. Soldi che potrebbero essere spesi per aiutare le persone a pagare le bollette. Invece vengono utilizzati per armamenti che porteranno soltanto distruzione e morte”.
Il quadro sociale è in effetti complicato. Dopo due anni di pandemia e crisi economia, dopo la guerra in Ucraina, è arrivata anche la crisi energetica. “La mazzata finale” – dicono diversi commercianti che rischiano di chiudere la saracinesca, licenziando i dipendenti, perché non riescono più a pagare bollette salatissime.
Castronovo: “In una fase di crisi eccezionale l’Amap stacca l’acqua”
“Il corteo è arrivato fino al Comune – continua il rappresentante di Trinacria – perché in una fase di crisi eccezionale, in cui servirebbero delle misure eccezionali per contrastarla, l’Amap stacca l’acqua alle famiglie per morosità. E invece di fare pressione sul governo centrale contro il caro bollette e bloccare gli stacchi, emana un’ordinanza che crea disagi ai commercianti, già in forte crisi economica. Essa li obbliga a ridurre l’occupazione del suolo pubblico per il passaggio del corteo. Il Comune si occupi di fare davvero qualcosa per aiutare tutte quelle persone che rischiano di non arrivare a fine mese – conclude Castronovo -. Alla sicurezza durante il passaggio del corteo ci pensiamo noi manifestanti”.