Mancata bonifica a Mondello: scontro tra Comune e Regione - QdS

Mancata bonifica a Mondello: scontro tra Comune e Regione

Gaspare Ingargiola

Mancata bonifica a Mondello: scontro tra Comune e Regione

giovedì 28 Ottobre 2021

Rimpallo di competenze sulla gestione del canale “Ferro di cavallo”. L’Amap si smarca e resta l’incertezza sui lavori di risanamento per evitare ulteriori conseguenze

PALERMO – Non si sa né di chi sia né chi debba gestirlo e bonificarlo. È il Ferro di Cavallo di Mondello, il canale di deflusso delle acque piovane ostruito da anni da fango e detriti. Il guazzabuglio burocratico è tornato alla ribalta dopo gli allagamenti che una decina di giorni fa hanno colpito la frazione balneare del capoluogo.

Durante un’audizione alla Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars l’amministratore unico dell’Amap Alessandro Di Martino ha chiarito che l’azienda del servizio idrico “non è proprietaria e non ha alcun incarico formale nella gestione del canale cosiddetto Ferro di Cavallo, ma nonostante questo, per spirito di servizio nei confronti della comunità e dei cittadini, ha garantito la movimentazione delle paratie dello sbocco nord, quello vicino la piazza in prossimità della Capitaneria di Porto, nei casi di allerta meteo arancione o rossa”.

Di Martino ha sottolineato infatti che “non esiste alcun documento, successivo all’entrata in vigore del codice dell’ambiente che all’articolo 133 assegna le competenze sulle acque meteoriche alle Regioni, che assegni al Comune o all’Amap la gestione del canale e ancor meno la sua manutenzione ordinaria o straordinaria. Quando siamo intervenuti per la rimozione di detriti e massi lo abbiamo fatto con i nostri mezzi ma su un preciso incarico del Commissario Regionale contro il dissesto idrogeologico, che ha garantito il finanziamento nell’ambito dell’appalto complessivo per la bonifica del canale, di cui è soggetto attuatore. Ferma restando la nostra massima disponibilità a garantire un servizio utile ai cittadini – ha aggiunto -, non possiamo però accettare che questa venga confusa o peggio spacciata per responsabilità diretta dell’Amap. Per questo ci auguriamo che all’audizione, e al netto di alcuni tentativi di stravolgerne il senso istituzionale a fini partitici, venga fuori un momento di chiarimento fra Comune, Regione, Commissario e Protezione Civile che chiarisca in modo univoco e definitivo compiti, responsabilità e risorse perché il Ferro di Cavallo possa tornare ad essere efficiente ed efficace nel combattere gli allagamenti di Partanna-Mondello.

Nel corso dell’incontro è stato anche affrontato il tema degli scarichi fognari della zona – ha continuato Di Martino – chiarendo che questi non hanno alcuna relazione con i fenomeni di allagamento che infatti si manifestano solo in presenza di abbondanti piogge ed hanno quindi unicamente origine meteorica. In ogni caso, e sempre nello spirito di collaborazione e servizio che contraddistingue il nostro lavoro, anche per quanto riguarda il settore fognario e della depurazione, per il quale abbiamo competenze esclusive dal 2018, abbiamo mostrato massima disponibilità tanto al Comune quanto al Commissario unico nazionale che sta curando importanti interventi anche in quell’area, gravata da criticità dovute non alle reti fognarie in gestione Amap ma a carenze strutturali del sistema di smaltimento delle acque meteoriche”.

Il giallo, dunque, rimane, e così basta una pioggia un po’ più abbondante del solito per sommergere d’acqua la borgata marinara. “Sulla situazione del Ferro di Cavallo siamo usciti dalla Commissione Territorio dell’Ars con un’unica certezza: dalle parti della Regione e del Comune regna la più assoluta confusione su tutto, persino su chi sia il proprietario del canale, per non parlare delle responsabilità relative alla sua gestione e manutenzione, nonché sui tempi di realizzazione dei lavori di bonifica – ha attaccato la deputata regionale della Lega Marianna Caronia”.

“Nonostante la Sicilia – ha aggiunto – abbia da dieci anni un Commissario per l’emergenza idrogeologica, ci siamo sentiti dire che non c’è nemmeno una data certa per l’avvio dei lavori di bonifica del canale e che lo stesso Commissario non sa di chi sia il canale né tantomeno chi debba curarne la gestione ordinaria. Insomma una situazione di caos totale che conferma ancora una volta l’incapacità del Comune e della Regione di dialogare per risolvere i problemi, mentre i cittadini affondano, letteralmente”.

Secondo l’assessore ai Lavori Pubblici, Maria Prestigiacomo, però, la bonifica del Ferro di Cavallo potrebbe anche non bastare perché “è stato realizzato dopo il risanamento della palude di Mondello non per le acque piovane ma per le acque di scolo delle falde acquifere paludose. Il commissario Croce ha precisato che la rimessa in funzione del Ferro di Cavallo non potrà eliminare gli allagamenti. Purtroppo un canale di maltempo di cinque chilometri, che raccoglierebbe tutte le acque provenienti dalla montagna impedendo che arrivino a Partanna e a Mondello, risolvendo gran parte dei problemi, non può essere utilizzato perché porterebbe le acque nella riserva di Capo Gallo. Visto che la competenza dei canali di maltempo, con la legge regionale 8 del 2018, è passata alle Autorità di Bacino, chiediamo alla Regione di trovare una soluzione per la deviazione dello scarico che noi vediamo come la migliore soluzione per eliminare gli allagamenti”.

“Il Comune – ha aggiunto Prestigiacomo – ha già fatto delle vasche di laminazione e stiamo lavorando per realizzarne altre attraverso un finanziamento regionale. Una soluzione interessante è quella che avevamo già discusso in altre sedi con il commissario Giugni che con la struttura commissariale sta lavorando all’impianto di Fondo Verde, che farebbe anche da raccolta delle acque piovane e non soltanto dei reflui. Come Comune siamo in continua interlocuzione con tutti gli enti per risolvere il problema allagamenti in tempi rapidi”.

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