Palermo, la politica locale si muove in vista delle Europee - QdS

Palermo, la politica locale si muove in vista delle Europee

Gaspare Ingargiola

Palermo, la politica locale si muove in vista delle Europee

sabato 09 Settembre 2023

Tanti cambiamenti a livello consiliare e circoscrizionale, mentre nel centrodestra c’è chi spinge per un rapido rimpasto nella Giunta. E intanto per il sindaco si ipotizza un nuovo asse con Renzi

PALERMO – Le elezioni Europee e (se dovesse andare in porto l’abolizione della legge Delrio) quelle Provinciali si terranno soltanto il prossimo anno ma nel capoluogo siciliano la campagna acquisti dei consiglieri comunali e circoscrizionali è già iniziata. Malgrado infatti i tentativi del sindaco Roberto Lagalla di frenare le trattative nella maggioranza e rinviare le discussioni sul rimpasto (dando priorità all’approvazione dei documenti contabili), nel centrodestra i primi movimenti sono già partiti.

Forza Italia starebbe spingendo già da tempo per una rivisitazione della Giunta, soprattutto in seguito alle voci che si rincorrono da mesi di un passaggio dell’assessore all’Ambiente Andrea Mineo, nominato poco più di un anno fa in quota Gianfranco Miccichè, a Fratelli d’Italia: un indizio potrebbero essere le foto, pubblicate sui social, che ritraggono Mineo in compagnia del vice sindaco Carolina Varchi, meloniana. Fino a marzo Mineo era il commissario cittadino degli azzurri ma la nomina di Marcello Caruso come nuovo coordinatore regionale del partito al posto del dimissionario Miccichè ha cambiato le carte in tavola, perché nel frattempo i rapporti di forza all’interno del partito fondato da Silvio Berlusconi sono mutati e l’ala più vicina al governatore Renato Schifani avrebbe voluto il rimpasto addirittura prima del Bilancio Consuntivo. Altro fattore di instabilità sono le annunciate dimissioni di Varchi, che dopo le Europee (o forse anche prima) vorrebbe lasciare Palermo per dedicarsi a tempo pieno al suo incarico parlamentare a Roma.

Lo scacchiere politico di Sala Martorana è in gran fermento

Insomma, tra assessori da sostituire e altri che non sarebbero più “rappresentativi” di un partito, e con le elezioni all’orizzonte, lo scacchiere politico di Sala Martorana è in gran fermento. Il primo colpo lo ha messo a segno, in piena estate, la Nuova Dc con l’arrivo di Salvatore Di Maggio dalla Lega e, poche settimane prima, dei consiglieri della VII Circoscrizione Fabio Costantino e Gabriella Ganci, eletti a maggio 2022 con Fratelli d’Italia. E non è passato inosservato, in II Circoscrizione, il passaggio del presidente Giuseppe Federico da Forza Italia a FdI. Pare che anche l’ex consigliere comunale non abbia gradito lo “strappo” tra Schifani e l’ex commissario Miccichè.

I movimenti sono proseguiti in questi giorni, prima con l’addio di Natale Puma (non a caso vicino a Mineo) a Forza Italia per approdare al gruppo misto: “Continuerò a essere leale alla politica del sindaco Lagalla”, ha assicurato Puma intervenendo a Sala Martorana. La contromossa di Schifani non si è fatta attendere con l’ufficializzazione dell’ingresso di Salvo Alotta, eletto nella lista del sindaco “Lavoriamo per Palermo”. Alotta ha sottolineato che “con il gruppo di Forza Italia continuerò e rafforzerò il lavoro a sostegno del sindaco Lagalla, con il quale stiamo portando avanti, insieme a tutta la maggioranza, un duro e proficuo lavoro per la città. Ho aderito al progetto di costruzione della casa dei moderati che parte da Forza Italia e per lavorare al fianco del coordinatore regionale Marcello Caruso e del presidente della regione Renato Schifani ai quali mi lega un rapporto di stima e fiducia reciproca”.

Per Caruso l’adesione di Alotta “conferma che Forza Italia è la casa dei moderati a Palermo, in Sicilia e in Italia. Con il suo ingresso si conferma e rafforza il ruolo di Forza Italia come prima forza politica all’interno del Consiglio comunale. Un profilo autorevole che richiederà quanto prima un’adeguata rappresentanza all’interno dell’Amministrazione comunale, che sia espressione del radicamento del partito nella nostra città e della sua presenza all’interno di Sala delle Lapidi”.

Caruso, dunque, sembra dare per scontati gli addii di Mineo e, sempre stando alle voci di corridoio, di Rosi Pennino, e chiede “un’adeguata rappresentanza” di Forza Italia in Giunta, da garantire “quanto prima”. I meloniani, al contrario di Forza Italia, non avrebbero invece alcuna fretta di accelerare sul rimpasto e preferirebbero aspettare le Europee. Anche Lagalla avrebbe voluto temporeggiare e sembrerebbe aver mal digerito l’addio di Alotta, come si evince dalla sua nota ufficiale con cui lo invita a lasciare la presidenza della Commissione Scuola: “Prendo atto del passaggio alla nuova appartenenza politica del consigliere Salvo Alotta – ha detto il sindaco – che comunque sono certo, continuerà a operare nell’interesse della coalizione. Sono al tempo stesso convinto che, in linea con la sua riconosciuta coerenza, il consigliere Alotta provvederà, nelle prossime ore, a rassegnare al presidente del Consiglio comunale le dimissioni dalla sua attuale funzione di presidente della V Commissione consiliare, attribuita, fin dall’inizio della legislatura, a una forza politica diversa rispetto alla quale egli oggi appartiene”.

In ogni caso, in queste settimane Lagalla non se n’è rimasto con le mani in mano e, in vista dell’appuntamento elettorale primaverile, ha avviato un dialogo con Davide Faraone avvicinandosi al Grande centro di Matteo Renzi. Il sindaco ha anche partecipato alla scuola di formazione politica “Meritare l’Europa” tenuta dall’ex premier nei giorni scorsi a Terrasini, rafforzando i sospetti sulla nascita di un nuovo soggetto politico, una sorta di “partito del sindaco” sostenuto dai centristi, per puntellare la propria posizione contro i mal di pancia degli alleati. L’ex premier ha incoronato il primo cittadino del capoluogo: “Con Lagalla abbiamo sempre avuto un buon rapporto. Secondo me sta facendo bene e sta facendo meglio di chi c’era prima (Leoluca Orlando, nda)”.

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