Palermo, risorse irrigue, si riparte da un rinnovato dialogo - QdS

Palermo, risorse irrigue, si riparte da un rinnovato dialogo

Vincenza Grimaudo

Palermo, risorse irrigue, si riparte da un rinnovato dialogo

giovedì 18 Maggio 2023

Istituzioni, comitati e Consorzio di Bonifica 2 hanno avviato un confronto che tutte le parti hanno già definito costruttivo, con l’obiettivo di migliorare il servizio in favore degli agricoltori

PALERMO – Nonostante le piogge delle ultime settimane, in Sicilia la siccità continua a rappresentare un’emergenza difficile da contrastare e le tubature colabrodo nel territorio partinicese rappresentano la beffa che si accompagna al danno.

Almeno metà dell’acqua della diga Jato di Partinico si perde prima di arrivare a destinazione nei vari terreni irrigati, una condizione che preoccupa non poco le aziende e i contadini. Gli ultimi controlli effettuati dal Consorzio di bonifica Palermo 2, ente che gestisce gli impianti per uso irriguo, hanno rilevato come sul territorio il 47% dell’acqua erogata si perda per strada a causa delle condizioni in cui versano le tubazioni. I dati sono emersi nel corso di un vertice che si è tenuto nei locali del Comune di Partinico, voluto dall’Amministrazione comunale e svoltosi alla presenza del commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, Baldo Giarraputo. È intervenuto anche il comitato invaso Poma, nato ormai diversi anni fa per curare gli interessi degli agricoltori nel partinicese.

La situazione è drammatica: parte delle tubazioni sono vecchie di cinquant’anni e alcune ancora in cemento-amianto, materiale vietato ormai da anni in quanto altamente cancerogeno quando si trova in fase di dissoluzione. Sarebbe quindi necessario pensare a un rifacimento ex novo della rete, intervento che richiede però una progettazione e tanti investimenti in termini di tempo e denaro. Al momento, invece, in programma c’è solo il rifacimento del primo lotto.

Su questo fronte, la parte burocratica sta procedendo velocemente e si è quasi giunti alla definizione dei termini per l’affidamento della gara d’appalto. In una recente assemblea che si è svolta a Trappeto è stata anche sollecitata la progettazione del secondo e terzo lotto, oltre a presentare la necessità di ripristinare una gestione diretta dell’acqua, sul modello della Cooperativa irrigua Jato.

Il sindaco di Partinico Pietro Rao, comunque, si è detto molto ottimista rispetto alle attuali possibilità: “Si è aperta una nuova fase, fatta di dialogo e confronto costante. Il nuovo commissario straordinario Giarraputo saprà dare delle risposte e già le ha date. Intanto si aprirà per tempo la stagione irrigua e sarà garantita l’acqua in tempi certi e precisi, non come gli anni scorsi che si partiva addirittura in estate. E poi c’è il preciso impegno di un avvio degli interventi manutentivi laddove necessario, andando a prevedere sistemazione di perdite nelle aree che hanno maggiori criticità. C’è un cronoprogramma ben preciso per il piano di irrigazione, devo dire che le risposte già ci sono”.

Anche da parte del commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale è stata dimostrata apertura e disponibilità a un dialogo costruttivo ed efficace, pensato per risolvere i problemi: “Vogliamo aprire una stagione di dialogo con il comitato Invaso Poma – ha detto Giarraputo – anzi dal comitato stesso ci aspettiamo dei suggerimenti perché sono grandi conoscitori del territorio e potranno dare un contributo importante”.

Negli anni passati, infatti, i rapporti tra il comitato e il Consorzio di Bonifica Palermo 2 non sono stati particolarmente cordiali, anzi. Inoltre il Comitato Invaso Poma ha sempre criticato la gestione degli impianti da parte del Consorzio di Bonifica Palermo 2, ritenuto non all’altezza per i necessari interventi da effettuare sul territorio. L’incontro avvenuto sembra invece essere stato fruttuoso: “Intanto un plauso alla nuova Amministrazione e Consiglio comunale – ha precisato il portavoce del comitato Antonio Lo Baido – per il loro interessamento alla nostra causa. L’acqua arriva con il contagocce per l’agricoltura, siamo passati dai 18 milioni di metri cubi del 2006 agli appena 5 del 2022. Attendiamo riscontri rispetto agli impegni presi”.

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