Impianti e depositi di carburanti, che pasticcio: interviene Regione

Il pasticcio legislativo di impianti e depositi di oli e carburanti: interviene la Regione

Daniele D'Alessandro

Il pasticcio legislativo di impianti e depositi di oli e carburanti: interviene la Regione

Michele Giuliano  |
domenica 28 Aprile 2024

I Comuni siciliani davano diverse interpretazioni: stabilito adesso a chi tocca autorizzare. Ecco cosa cambia

C’è voluto un decreto dell’assessore regionale delle Attività produttive, Edy Tamajo per portare chiarezza sull’applicazione delle disposizioni regionali finalizzate alla semplificazione ed alle sanzioni dei procedimenti amministrativi in materia di impianti e depositi di distribuzione di oli minerali e carburanti. La decisione nasce dalle tante e diverse interpretazioni date alla norma vigente, tanto che Comuni diversi si comportavano in modo diverso sulla stessa tipologia di autorizzazioni da dare. Fermo restando che in materia degli oli minerali e dei carburanti, per quanto non previsto dalle disposizioni regionali di settore, trovano applicazione le relative disposizioni nazionali. Le modifiche apportate alla legge dicono che l’installazione dell’impianto è soggetta ad autorizzazione, che andrà rilasciata dal Comune territorialmente competente. Sempre l’ente locale provvederà al trasferimento della titolarità delle autorizzazioni già in precedenza rilasciate dall’amministrazione regionale.

Copia delle autorizzazioni al vaglio

La copia della nuova autorizzazione, insieme alla copia del trasferimento della titolarità, saranno inviate per conoscenza all’assessorato regionale delle Attività produttive, nonché agli altri enti che sono stati coinvolti con la richiesta di pareri nel processo di rilascio delle autorizzazioni. Le stesse regole valgono per i depositi. Tutto rimane secondo le vecchie indicazioni per quanto attiene le istanze già complete di documentazione e dei parei necessari per il rilascio dell’autorizzazione richiesta. Già in materia la Regione era intervenuta con il ddg numero 1112/1s del 26 marzo 2019 in cui si approvava la nuova modulistica con la quale sono stati previsti anche i moduli, di competenza del Suap, lo sportello unico delle attività produttive che ha competenza nel rilascio delle autorizzazioni. Modulistica che riguardava non solo le installazioni degli impianti di questo genere ma anche i potenziamenti, le modifiche nonché i sub-ingressi e le locazioni di autorizzazioni già rilasciate dall’amministrazione regionale.

Le diverse interpretazioni

Ma anche quest’ulteriore passaggio legislativo e tecnico evidentemente non è bastato ad uniformare i provvedimenti amministrativi, ed infatti si è continuato a procedere con diverse interpretazioni nel rilascio delle autorizzazioni di questa tipologia. Ecco perché oggi la Regione interviene ulteriormente in materia ad “esplicitare gli articoli del decreto amministrativo numero 2284/1s del 10 dicembre 2018”. “Necessita – scrive l’assessore Tamajo nel decreto appena varato – una puntualizzazione al fine di evitare difformità interpretative tra gli stessi Suap. Ritenuto di dover dare corso a tutte le iniziative volte ad attuare una politica di semplificazione e chiarezza nei rapporti tra la pubblica amministrazione ed il sistema imprenditoriale”.

Anche nell’ambito commerciale

Non è la prima volta che l’assessore alle Attività produttive interviene ponendo in essere delle semplificazioni. Sempre di recente ha emanato le nuove disposizioni per lo svolgimento dei corsi per ottenere il requisito professionale necessario per esercitare l’attività di commercio nel settore merceologico alimentare e la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, l’attività di agenti e rappresentanti di commercio e l’attività di agenti di affari in mediazione. Le disposizioni sono state condivise con le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative e con gli enti di formazione professionale che operano nel territorio regionale e che hanno stipulato apposite convenzioni con l’assessorato delle Attività produttive. Le nuove direttive in questo caso hanno tenuto conto di quanto stabilito con gli accordi e le linee guida in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, che individuano le materie specifiche da svolgere in presenza, prevedendo anche la possibilità di operare in modalità mista con formazione in parte in presenza e in parte a distanza.

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