Paternò, uccise la sorella: chiesta la conferma dell'ergastolo - QdS

Paternò, uccise la sorella: chiesta la conferma dell’ergastolo

web-gv

Paternò, uccise la sorella: chiesta la conferma dell’ergastolo

Redazione  |
lunedì 19 Febbraio 2024

Un uomo uccise la sorella in quanto “disonorava” la famiglia e la Procura generale di Catania ha chiesto la conferma dell’ergastolo.

Un uomo uccise la sorella in quanto “disonorava” la famiglia e la Procura generale di Catania ha chiesto, in appello, la conferma della condanna all’ergastolo di Alessandro Alleruzzo, figlio del capomafia di Paternò, il defunto Giuseppe, per l’omicidio della consanguinea Nunziatina. La donna venne assassinata con due colpi di pistola nel 1995. Il 14 novembre 2022 è stata emessa la sentenza di primo grado dalla Corte d’assise etnea. L’udienza è stata aggiornata per il 24 aprile.

Il motivo del delitto

L’accusa sostiene che il crimine sarebbe stato commesso in quanto la vittima tradiva il marito con esponenti del suo clan e di uno rivale. Il collegio di difesa ha respinto tutte le contestazioni e chiesto l’assoluzione dell’imputato. La malcapitata il 30 maggio 1995 scomparve e il figlio di 5 anni disse di avere visto la mamma uscire di casa con lo zio Alessandro. Il 25 marzo 1998 i Carabinieri della Compagnia di Paternò, a seguito di due telefonate anonime, trovarono i resti.

Le rivelazioni in galera

Determinante per sviscerare la dinamica dei fatti l’inchiesta della Dda di Catania e le investigazioni dei militari paternesi. Al centro degli sviluppi delle indagini le rivelazioni di tre collaboratori di giustizia. Alessandro Alleruzzo era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita da militari dell’Arma il 4 giugno del 2021. L’individuo aveva confidato ad alcuni compagni di prigione che aveva sparato due colpi di pistola in testa alla sorella e pure di aver “trascinato il corpo e di averlo buttato in un pozzo“ per ”riscattare l’onore della famiglia”. A tal proposito un pentito avrebbe dichiarato che lo stesso abbia “raccontato di aver ucciso la propria sorella per riscattare l’onore della famiglia”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017