Libici tentano sequestro pescherecci siciliani: interviene la Marina

Pescherecci siciliani sotto attacco in Libia: è stato un “tentativo di sequestro”

web-mp

Pescherecci siciliani sotto attacco in Libia: è stato un “tentativo di sequestro”

Redazione  |
lunedì 06 Febbraio 2023

Il fatto è avvenuto venerdì mattina ma la notizia è trapelata nelle ultime ore. A salvare i quattro pescherecci il pronto intervento della marina miliare che ha fatto desistere i militari libici

Poteva andare diversamente ma alla fine sono riusciti a tornare a casa i pescherecci siciliani, e i loro equipaggi, finiti sotto attacco a nord di Tripoli. Una motovedetta libica ha tentato di sequestrare tre pescherecci di Mazara del Vallo, il “Pegaso”, il “Giacomo Gancitano” e il “Twenty Three”, ed un motopesca di Pozzallo, il “Vincenzo Ruta”, venerdì scorso. Solo l’intervento della nave militare “San Marco” che ha inviato un elicottero sulla zona di pesca ha fatto desistere i militari Nordafricani.

Cosa è successo

Il fatto è avvenuto venerdì mattina ma la notizia è trapelata nelle ultime ore.

Tutti e quattro i natanti stavano pescando con reti a strascico, si trovavano a ben 80 miglia nord da Tripoli, in acque internazionali e ben distanti dalla ZEE (la cosiddetta zona economica esclusiva, istituita della Libia nel 2005 e che si estende 62 miglia oltre le 12 convenzionali, ndr), per cui stavano svolgendo la loro attività in piena regola.

I comandanti dei pescherecci, allertando via radio la “San Marco”, nave della Marina Militare Italiana, che si trovava poco distante dal luogo e che ha immediatamente fatto alzare in volo un elicottero raggiungendo così i quattro pescherecci.

Alla vista dei militari italiani, che si sono imbarcati all’interno dei pescherecci, le milizie libiche si sono immediatamente allontanate e avrebbero poi giustificato l’atto di tentato sequestro dicendo che si erano sbagliati a causa di un problema al loro radar.

L’intervento di Vito Giancitano

Il presidente del consiglio comunale di Mazara del Vallo, Vito Gancitano su Facebook scrive: “Probabilmente 108 giorni non sono bastati e ancora una volta, assistiamo al tentativo di sequestro, da parte delle vedette libiche, di pescherecci mazaresi.

Mentre il nostro governo discute con le autorità libiche sulle problematiche che attanagliano il mediterraneo, gli stessi libici tentano il sequestro.

Questa volta, per fortuna, la nostra Marina militare ha evitato che ciò potesse accadere. I nostri pescatori hanno bisogno di più tutela e quei 108 giorni devono rimanere solamente un brutto ricordo”.

Il tema della sicurezza per i pescatori siciliani

I segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani Giovanni Di Dia, Franco Nuccio e Roberto Giacalone, in una nota dicono: “Ancora una volta il tema della sicurezza dei lavoratori del mare Mediterraneo torna prepotentemente nella cronaca, a significare che il problema non è affatto risolto e che, dunque, non si può abbassare l’attenzione”.

“È una situazione – affermano – che purtroppo non ha ancora trovato la giusta definizione e continua ad alimentare uno stato di difficoltà e insicurezza per i pescatori italiani. Flai, Fai e Uila si sono fatte promotrici nel tempo, anche a livello nazionale, di iniziative che potessero richiamare l’attenzione della politica sul tema, affinché possa esserci un intervento del Governo che possa finalmente garantire a questi lavoratori di poter svolgere la loro attività in totale sicurezza.

Bisogna individuare e mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani dei pescatori italiani che operano nel canale di Sicilia e per assicurare loro la possibilità di continuare a pescare in quelle acque.

Appena una settimana – concludono – fa la presidente del consiglio Meloni, insieme ai ministri Tajani e Piantedosi, è stata in Libia, viene dunque spontaneo chiedersi se si è parlato di un argomento tanto importante e nel caso a quali conclusioni si sia arrivati”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017