Piazza Pulita - QdS

Piazza Pulita

Pino Grimaldi

Piazza Pulita

sabato 06 Marzo 2021

Draghi è uomo serio. Uomo delle istituzioni (quelle vere) non indulge a nulla che non sia fatto concreto e tangibile e dunque destabilizza – era ora – la comunicazione politica tesa a “metter la faccia” per averne un ritorno di immagine.

Se qualcuno aveva dubbi, essi si sono dissipati alla prima conferenza stampa del suo governo ove ad informare i giornalisti ha mandato, al suo posto, due ministri (uno di destra ed uno di sinistra assieme a due tecnici) per informare l’inclito pubblico che aveva firmato un Dpcm chiaro e vigente da un tempo giusto perché nessuno cascasse dalle nuvole.
Nel frammentre alzava il telefono chiamava la “Ursula” santificata dalla sinistra e pari, pari le diceva – ma era un diplomatico ordine! – quello che si doveva fare per smetterla con la sceneggiata europea delle vaccinazioni. Il tutto in perfetto silenzio e sguardo gesuitico.

Nello stesso modo ha ringraziato per l’opera svolta i responsabili della protezione civile e del piano vaccinativo e affidato i servizi (che Conte teneva ben stretti) ad un alto funzionario dello stato e data a Giorgetti l’ordine di procedere per avere un vaccino italiano e smetterla di piatire – ben pagando!- questo da aziende farmaceutiche estere: della serie “first Italy”.

E nessuno ufficialmente si può lamentare perché è il mandato che ha avuto – nero su bianco – dal Presidente della Repubblica. Il che a guardarlo con il disfacimento dei grillettini, lo sfascio con dimissioni del segretario degli ex comunisti democristiani ed affini, induce a ben sperare che, a parte il dramma sanitario – mal comune – si possa avere un governo non dei migliori ma del “migliore” che raddrizzi il timone insulo – peninsulare che nel mani dell’avvocato del popolo, possibile novello leader degli sbandati, girava a vuoto come lui che, con far da bravo maschietto indaffarato, percorreva i corridoi del palazzo fermandosi solo a tarda notte, qualche mezz’oretta, per far consiglio dei ministri.

Sta facendo piazza pulita. Non alla maniera del Formigli sinistrorso, ma del buon spazzino che in altri tempi prima dell’alba scopava le strade con città pulite pur senza differenziata. Ed è solo l’inizio.

Il bello verrà dopo quando spartirà con l’oculatezza che lo distingue i soldi del recovery plan che a sentire la parte della ignoranza politica sembra debba avere moltiplicazione miracolosa, ma che di fatto se non spalmati con giudizio e competenza non arriverebbero mai dall’Europa. Ed ha anche spostato le date delle elezioni che fino a ieri sembravano festa di S. Agata, dunque inamovibile anche se celebrata a porte chiuse.

Ora, se il Papa che si trova nelle terre di Abramo fa una preghiera per far tacere tutti gli stupidi del mondo italico, compreso le “sardine” che hanno scritto un documento enciclopedico, lasciando supermario a lavorare in santa pace il futuro sarà roseo. In caso contrario moriranno i vari Sansone lasciando i filistei a frequentare i talk-show utili a rimbecillire il popolo.
Finiremo col dire “si stava meglio quando si stava peggio?” Scongiuri napolitani doc.

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