Ponte sullo Stretto, come cambia la navigazione durante i lavori

Ponte sullo Stretto, come cambia la navigazione durante i lavori

Stefano Scibilia

Ponte sullo Stretto, come cambia la navigazione durante i lavori

Redazione  |
martedì 12 Marzo 2024

Durante la riunione della Commissione si è parlato del traffico in mare

Si continua, a Messina, con le sedute Comunali sulla Commissione legata al Ponte sullo Stretto. Nella giornata di oggi ci sono stati gli interventi di Nunzio Martello e Cinzia Ingratoci, rispettivamente Coordinatore del tavolo tecnico ministeriale per la sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina e Professoressa ordinaria di Diritto della Navigazione presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Messina. I due hanno parlato dell’opera in connessione alla navigazione sullo Stretto, cercando di spiegare come avverrà la stessa in mare durante i lavori per l’opera.

Ponte sullo Stretto, l’ammiraglio Martello: “È un’opera internazionale”

Il primo a prendere la parola, alle ore 14, l’Ammiraglio Martello. “Questo tavolo tecnico ha già fatto una serie di incontri con la Società Stretto di Messina, anche perché la realizzazione del Ponte ha interessi internazionali, è un’opera internazionale. Un organismo internazionale, la IMO, deve infatti notificare alcune decisioni in termini di navigazione. Ovviamente questo non c’entra con il fatto che la decisione di costruire il Ponte sia del tutto esclusiva dell’Italia. A questa organizzazione dobbiamo spiegare come realizzare l’infrastruttura, ma è solo una presa d’atto, loro non possono interferire sulla costruzione”.

Sui collegamenti e sull’Area dello Stretto: “abbiamo fatto una convenzione con ATM e con ATAM per collegare Messina a Reggio, fino all’Aeroporto, con un biglietto unico. Purtroppo, devo dire che abbiamo una carenza di pubblicità su questo, ma col passare del tempo abbiamo visto un incremento dei numeri. Speriamo anche in un aumento dei voli e in un abbassamento dei costi”.

“Si è anche parlato spesso di Area integrata dello Stretto, ma di fatto non c’è un documento normativo. Il tavolo ha presentato qualcosa al ministro e cominceremo a realizzare finalmente un iter normativo sull’area integrata per includere le città di Reggio e Messina più Villa San Giovanni. Con il Ponte, tutta l’area dello Stretto dovrà avere una visione diversa, con una nuova serie di attività di carattere anche sociale, per far sì che le comunità siano integrate”.

Ponte sullo Stretto, la professoressa Ingratoci: “la navigazione non può essere interrotta per i lavori”

Successivamente ha preso la parola la Prof.ssa Ingratoci, che è andata più nel dettaglio: “al di là del momento conclusivo della realizzazione del Ponte, programmata a 8 anni dall’avvio, c’è tutto un transitorio da gestire. In tutte le riunioni la Società ha detto che gran parte dei materiali utilizzati per i lavori dovrà sfruttare la modalità marittima. L’immissione di questa modalità aggiuntiva, con nuove navi, si inserirà già all’interno di un traffico marittimo importante sullo Stretto. Il tavolo tecnico ha tenuto tre riunioni e i primi contatti con la Società sono stati finalizzati a chiarire che tutte le attività di progettazione e smaltimento dovranno essere presentate prima. Ovviamente la navigazione non può essere interrotta per i lavori, anzi noi pensiamo a un potenziamento“.

Tra l’altro, in relazione allo Stretto con interessi internazionali, già citato da Martello, Ingratoci ribadisce: “lo Stretto di Messina è di navigazione internazionale, le autorità di Governo italiane vogliono mantenere e anzi aumentare questo tipo di traffici, importanti per l’economia mondiale e per il trasporto marittimo mondiale. A Ponte costruito, poi, non ci saranno particolari problemi legati ai flussi di traffico della navigazione. La modalità marittima continuerà a esistere, così come si aggiungerà quella marittima e privata su strada”.

Sulla sicurezza della navigazione, aggiunge, “sappiamo tutti che il 14 febbraio è stato aggiornato il progetto definitivo. Anche per questo stiamo cercando di lavorare sui documenti da presentare alla IMO. Fino a quando non ci sarà il progetto esecutivo non sarà possibile conoscere le varie fasi di cantiere. Un punto di forza è la grande competenza che l’Autorità Marittima ha, un altro è il pilotaggio obbligatorio, cioè la grande competenza dei piloti a navigare anche durante i lavori”.

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