Il presidente dell’Ingv Nazionale, Doglioni conferma l’impegno per la città - QdS

Il presidente dell’Ingv Nazionale, Doglioni conferma l’impegno per la città

Lina Bruno

Il presidente dell’Ingv Nazionale, Doglioni conferma l’impegno per la città

martedì 08 Febbraio 2022

Intervista esclusiva del QdS sulle prospettive legate all’area dello Stretto. Dovrebbero partire in breve tempo gli interventi per la riattivazione della sede locale di via Regina Margherita

MESSINA – “La sede dell’Ingv di viale Regina Margherita sarà presto operativa, con strumenti e personale per un vero e proprio Osservatorio dello Stretto. Stiamo procedendo per attivare le ditte per i lavori di ristrutturazione dell’edificio che dovrebbero partire a breve”. Così si è espresso Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, intervistato dal QdS. Sicuramente una bella notizia, quella annunciata alla nostra testata, soprattutto se consideriamo che da alcuni decenni la base messinese dell’Istituto non svolge alcuna attività. “La Sicilia – ha spiegato – per noi è strategica e vogliamo continuare a investire con lo sviluppo delle sedi”.

Della presenza di questa struttura con un Parco di 14 mila mq intitolato allo statista Aldo Moro, ci si è accorti in questi anni per il degrado in cui versava, le occupazioni e gli atti vandalici di cui è stato fatto oggetto l’edificio principale, anche dopo la ristrutturazione del 2012. L’intera area, un’oasi verde ricca di flora e fauna mediterranea caratterizzata anche dai resti di una Torre di guardia del sedicesimo secolo, era stata ceduta gratuitamente dal Comune all’Ingv nel 1949 a patto che lì sorgesse un “attrezzato osservatorio geofisico”. Il Centro fu costruito e fu attivo fino agli anni Settanta ma poi subì i contraccolpi della crisi dell’Istituto di geofisica messo in discussione per i pochi progressi nella sismologia e dai successivi commissariamenti.

Nel 1999 si aprì una nuova fase con la nascita dell’Ingv, ma non per la sede di Messina che rimase marginale, tanto che il Comune, secondo alcune associazioni e movimenti, avrebbe dovuto rientrare in possesso della proprietà visto che erano venute meno le finalità per cui era stata ceduta e restituirla alla fruizione dei cittadini. Eppure Messina per la sua collocazione e la sua storia legata a disastrosi eventi naturali dovrebbe rivestire per l’Ingv almeno la stessa importanza che hanno le sedi principali di Palermo e Catania, dove lavorano circa duecento persone tra ricercatori, tecnici e tecnologi.

“Per la sismicità dell’area – ha confermato Doglioni – certamente è fondamentale. Lì abbiamo un punto strategico che stiamo cercando di sviluppare e quindi ci sarà del personale che andrà in maniera stabile, spero entro qualche mese”.

Nel frattempo dovrebbero partire i lavori. Anche se una ristrutturazione era già stata stata fatta nel 2012. “È un problema quantomeno spinoso, non so come definirlo, perché nel 2017 abbiamo fatto una convenzione con il Comune di Messina con cui cedevamo il Parco adiacente alla palazzina perché venisse aperto al pubblico, cosa che finora non è successa. Vogliamo rendere la palazzina utilizzabile in tempi rapidissimi e farne un centro di studio per problemi legati alla sismicità dell’area e i rischi naturali in collaborazione con l’Università di Messina. Abbiamo avuto un ulteriore incontro con il Comune, che non poteva fare dei lavori per una clausola che abbiamo rivisto. Spero che a breve le cose si mettano a posto e quel centro diventi operativo. Vorremmo anche farne un Museo. C’è l’idea di sviluppare una parte divulgativa per fare crescere la cultura dei rischi naturali”.

Ciò che stupisce maggiormente, però, è l’inerzia degli ultimi anni. “Mi sono insediato all’Ingv nel 2016 – ha affermato Doglioni – e ho trovato la palazzina inutilizzabile. Sono entrati i vandali che hanno demolito tutti i bagni, hanno sfasciato finestre e porte. Veramente una cosa disgustosa. Le condizioni non erano tali da permettere un’attività all’interno. Poi avevamo concordato con il precedente sindaco di utilizzare metà palazzina per i Vigili urbani e l’altra metà per fare il Museo dello Stretto, poi è cambiata l’Amministrazione e la cosa è finita lì, quindi abbiamo deciso di trasformare tutta la sede in un centro di ricerca che speriamo venga completato a brevissimo”.

Dopo la pulizia fatta da Messinaservizi dovrebbero partire a breve – come dichiarato dal sindaco Cateno De Luca – anche gli interventi di riqualificazione previsti nel progetto da circa due milioni di euro predisposto dall’Amministrazione. “I cittadini – ha concluso Doglioni – hanno il pieno diritto di usufruire del Parco. Il Comune ha a disposizione l’area già dalla fine del 2016”.

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