Prove di regime - QdS

Prove di regime

Pino Grimaldi

Prove di regime

giovedì 31 Dicembre 2020

Gli anni ’20 nella storia d’Italia hanno sempre avuto sommosse, conflitti politici, nascita di nuovi schieramenti, terremoti, pandemie e far paragoni con il passato è lecito.
Se fatti seriamente. Non come quelli di tal Scurati che sta scrivendo il terzo volume su “M” per sfogare il suo odio – con incompetenza e presunzione – su chi caratterizzò gli anni venti del ‘900.

Lo stato attuale d’Italia richiama il 1921. Alle elezioni si presentarono socialisti, popolari e blocco nazionale; tra essi a far gioco furono appena 17 voti pari se si vuole – voto più, voto meno – a quello che nel parlamento attuale esiste tra la maggioranza e gli altri – destra compresa -.
Nel blocco nazionale erano confluiti i fasci di combattimento che ebbero 35 dei 106 eletti alla Camera e tra essi il “Prof. Benito Mussolini” .
Iniziò la prova di regime.

Poi prova generale con la minacciata marcia su Roma ed esiti impensabili con il consenso – si, tale – degli Italiani.
L’attuale Governo non ha paragoni: unico e pessimo in ogni suo genere, per assenza di visione politica non legata al carpe diem. Ma anche jellato e jettatore da meritare la “patente” che diede a Pirandello l’estro di scriverne con serietà sarcastica. Se ciò potesse essere rimediato con “scongiuri” ed esorcismi avremmo l’anno che oggi va via da dimenticare e stop. Ma così non è. Anzi.

Compagine sbrindellata con Presidente del Consiglio che cambia maggioranza “l’una o l’altra per me pari sono” continuando a non prendere decisioni politiche e con sfacciataggine mantenere uno stato di emergenza che gli consente pieni poteri con il consenso del Parlamento composto da persone che sanno allo 80% di non esser più rielette.

Un Paese nelle mani di improvvisati politici che, tranne una diecina, vivono sopra le righe senza consenso nel Paese con sondaggi con percentuali dei partiti di governo ad un terzo. E che si batte perché – e lo dichiara – se vi fossero elezioni “vincerebbe la destra”: da escludere per mandato della sinistra madre di tutte le politiche fallite nel mondo, democratica si, ma senza destra!

Non riescono a destinare 209 miliardi in arrivo, ignorano l’importanza della cultura e della scuola, non danno i soldi del ristoro promesso (negli altri Paesi va bene) a chi ha perduto anche 90% del fatturato, 300 mila aziende chiuse, ridicolizzano l’arrivo del vaccino con applausi e canti, terrorismo sanitario come arma di governo,parlano a iosa, mai al passato prossimo perché nulla già fatto di concreto.

“L’avvocato degli Italiani”, del tipo di quello che rispose al giudice che lo esortava a concludere un’arringa “io non mai concluso in vita mia”, è financo convinto di potere ascendere al Colle.

E’ prova di regime. Che se non si archivia subito in maniera costituzionale porterà allo sbaraglio. L’uomo del 1921 sapeva leggere e scrivere. Questi utilizza sillabario e pallottoliere. Ma ci prova anche per demerito altrui.
Si eviti, parafrasando Longanesi, che “per incapacità della democrazia un dittatore si replichi”.

BUON ANNO!

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