Pubblica amministrazione, Zangrillo: Previste migliaia di assunzioni

Pubblica amministrazione, Zangrillo: “Previste migliaia di assunzioni”. Ecco in quali settori

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Pubblica amministrazione, Zangrillo: “Previste migliaia di assunzioni”. Ecco in quali settori

Redazione  |
venerdì 30 Dicembre 2022

Previste alcune migliaia di assunzioni: mille per la polizia penitenziaria entro il 2026, 800 per il ministero di Giustizia, 520 per il ministero degli Esteri, 300 per quello dell'Agricoltura

Mancano almeno 15mila professionisti nella pubblica amministrazione. Il rischio è che i progetti del Pnrr non vengano portati a termine? “No, perché il Dipartimento ha già profuso uno straordinario sforzo nelle attività di reclutamento per le professionalità utili all’attuazione del Pnrr, con l’assunzione di circa mille esperti e di 2.800 tecnici”. Lo afferma Paolo Zangrillo, ministro per la pubblica amministrazione in una intervista al ‘Corriere della sera’. “Intensificheremo ulteriormente questo impegno, ricorrendo ad assunzioni ordinarie e straordinarie, oltre al conferimento di incarichi professionali a valere sulle risorse dello stesso Pnrr e all’ulteriore potenziamento delle attività di assistenza tecnica” spiega.

Quanto al turn over, “sono state previste nel 2023 156.400 assunzioni, poco meno delle 157.600 del 2022. Stiamo parlando di due anni che passeranno alla storia come quelli di maggiore espansione della Pa per le assunzioni previste dal Pnrr, per un totale di circa 14mila posti messi a bando. A fine novembre ho firmato il decreto per l’avvio delle procedure di reclutamento di oltre 11 mila unità di forze di polizia e di vigili del fuoco. La stessa legge di Bilancio prevede alcune migliaia di assunzioni: mille per la polizia penitenziaria entro il 2026, 800 per il ministero di Giustizia, 520 per il ministero degli Esteri, 300 per quello dell’Agricoltura”.

Il suo collega Guido Crosetto ipotizza di licenziare chi blocca gli appalti per timori di danni erariali. “Io non penso che ci siano funzionari che dolosamente bloccano le opere, che pongono degli ostacoli agli appalti, semmai c’è un tema di responsabilità. Dobbiamo lavorare – afferma – su due fronti: far crescere la consapevolezza delle responsabilità che devono assolvere, riformando però anche la normativa sull’abuso di ufficio. E poi misurare correttamente le performance delle persone della Pa, instillando la cultura del risultato. Una organizzazione che vuole essere attrattiva non può rinunciare a premiare il merito”.

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