Dopo 13 anni la Giunta approva il Prg. Ora la palla passa al Consiglio comunale - QdS

Dopo 13 anni la Giunta approva il Prg. Ora la palla passa al Consiglio comunale

Stefania Zaccaria

Dopo 13 anni la Giunta approva il Prg. Ora la palla passa al Consiglio comunale

giovedì 15 Agosto 2019

L’assessore all’Urbanistica Giovanni Giuffrida: “Atto importantissimo per il futuro della città”. Scoppia la polemica, Pd: “L’Amministrazione Cassì non si è confrontata con la cittadinanza”

RAGUSA – Lo schema di massima del Piano regolatore generale è stato approvato. La Giunta municipale ha quindi definito le linee generali di assetto del territorio. “Siamo davanti a un atto importantissimo per il futuro della città – ha affermato l’assessore comunale all’ Urbanistica Giovanni Giuffrida -, reso ancora più rilevante alla luce del fatto che l’ultimo Prg venne approvato nel 2006”.

Quello passato in Giunta è uno schema di massima molto dettagliato, il che favorirà i prossimi passaggi di approvazione, e che è ora pronto a essere illustrato e discusso con associazioni, cittadini e chiunque fosse interessato nel corso di incontri pubblici dedicati, che partiranno da settembre.

Il piano, ovviamente complesso, contiene diverse novità fondate su principi precisi. Su tutti, l’essere calibrato su una stabilizzazione della popolazione e non su una costante, ma poi nei fatti disattesa, crescita. Vuol dire che lo sviluppo abitativo sarà possibile solo attraverso rigenerazione dell’esistente o in zone di completamento di aree urbane già residenziali e non più con nuove espansioni. Previsto quindi il rispetto del territorio naturale e rurale, con le zone agricole che avranno una cubatura massima in funzione dei livelli di tutela vigenti su ciascuna area.

“Quanto alle aree con vincoli decaduti – ha specificato l’assessore Giuffrida – queste verranno riqualificate secondo il sistema della perequazione. Infine, volendoci fermare in questa fase solo all’annuncio di alcuni capisaldi, per il centro storico abbiamo previsto due aree di tutela: a1, corrispondente all’area patrimonio Unesco, e a2, in cui saranno possibili certi tipi di interventi edilizi, comprese demolizioni e ricostruzioni, a seconda dei casi”.

Le polemiche non sono di certo mancate, in particolare tra le fila del Pd: gli esponenti del Partito democratico accusano la Giunta Cassì di aver fatto tutto “senza alcun confronto con la cittadinanza né con le categorie: i cittadini – hanno detto – non si facciano distrarre da spettacoli e festini e riflettano sui numerosi interrogativi rispetto ai quali l’attuale Amministrazione non prende una posizione chiara”.

“Sappiamo – hanno proseguito dalla segreteria Pd – che per il momento si tratta di una bozza che avrà sicuramente una fase di confronto, lo sappiamo bene però il procedimento avrebbe dovuto essere diverso, anzi, inverso: prima il confronto con ordini e collegi professionali, associazioni di categoria e ambientaliste, le forze politiche presenti in città e, più in generale, con i cittadini. Poi, solo dopo, approvazione in Giunta dello schema di massima che, successivamente, sarebbe dovuto essere riproposto a discussione”.

“Organizzeremo – hanno concluso – una nostra commissione di lavoro, con i nostri tecnici, per verificare la fattibilità dell’atto di Giunta e, se ci sarà consentito, offriremo proposte migliorative a questo schema di massima del Prg che, lo ripetiamo, andava condiviso con la città prima di essere approvato”.

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