Reddito di cittadinanza, caso di Terrasini e rischio "bomba sociale"

Gesto disperato dopo aver perso il reddito, il caso Terrasini e il rischio “bomba sociale”

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Gesto disperato dopo aver perso il reddito, il caso Terrasini e il rischio “bomba sociale”

Redazione  |
lunedì 31 Luglio 2023

Dopo quanto accaduto al Comune di Terrasini, c'è un misto di rabbia, preoccupazione e amarezza. Ecco in quanti perderanno il sostegno da agosto e i rischi secondo il M5S.

Il reddito di cittadinanza continua a essere al centro del dibattito politico: c’è profonda rabbia tra gli esponenti del Movimento Cinque Stelle e degli ex percettori, specialmente dopo l’episodio avvenuto nelle scorse ore al Comune di Terrasini, dove un uomo – dopo aver perso il sostegno – avrebbe fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di appiccare un incendio.

Si rischia una “bomba sociale” senza precedenti secondo Nuccio Di Paola, coordinatore regionale M5S e vicepresidente dell’Ars, che commenta con amarezza quanto accaduto nelle scorse ore. Stessa amarezza espressa dal sindaco di Terrasini, che si dice triste per l’impotenza dei Comuni di fronte alla graduale eliminazione del sostegno e alle difficoltà di molte famiglie di ex percettori.

Reddito di cittadinanza e il timore dopo il caso Terrasini

“Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il reddito di cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato. Piuttosto che dichiarare guerra alla povertà, il governo nazionale, con la cancellazione del reddito per migliaia di famiglie che diventa operativa da domani, ha dichiarato guerra ai poveri, e questo è inaccettabile, oltre che inumano. Solo in Sicilia 37mila famiglie rischiano di finire sul lastrico“, è il commento di Nuccio di Paola.

“Da domani oltre 37mila famiglie siciliane, il più alto numero tra le regioni italiane, saranno abbandonate a se stesse. A Palermo le sospensioni saranno11.573, a Catania 8974, a Trapani 3144, ad Agrigento 2986, a Siracusa 2844 e numerose saranno nelle altre province. Purtroppo non sono semplici numeri, ma famiglie che dall’oggi al domani saranno in emergenza e non sapranno più come mettere un piatto in tavola. Mancheranno risorse non solo nelle tasche dei siciliani, ma anche incassi nei negozi e nelle attività commerciali di prossimità. La Meloni prova a cancellare da Roma con un SMS i poveri, ma in realtà li trasferisce alle Regioni, quasi tutte governate dal centrodestra, totalmente impreparate a gestire la situazione. Le Regioni passeranno la parola ai Comuni che sono senza fondi e senza personale”.

Sulla questione reddito di cittadinanza, lo scontro M5S-Governo Meloni non accenna a concludersi. Il gruppo rimane convinto che “una società inclusiva sia una società migliore” e chiede nuove misure per non lasciare nessuno indietro.

Sindaco di Terrasini: “Amareggiato”

“Ci sono giornate che ti lasciano con l’amaro in bocca e oggi è una di queste. La cronaca dei fatti la stanno riportando un po’ tutte le testate giornalistiche ma le sensazioni, le preoccupazioni, l’impotenza di fronte a questi avvenimenti ve la racconto io. Purtroppo il soggetto in questione, un nostro concittadino, che abita al villaggio dei pescatori, e che tutti conosciamo, stamattina per l’ennesima volta si è presentato per chiedere soldi, alludendo al fatto che da domani non percepirà più il reddito di cittadinanza e che per questa motivazione io come sindaco lo dovevo sostenere altrimenti avrebbe dato fuoco a tutto”. Così commenta, in un post su Facebook, il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci, con il chiaro riferimento all’episodio che ha visto protagonista un concittadino disoccupato ed ex percettore del reddito di cittadinanza.

“Poco dopo, in mia assenza, dalle parole è passato ai fatti, è entrato nella mia stanza ha versato della benzina sul pavimento e con un accendino in mano ha minacciato di appiccare il fuoco. Adesso la riflessione che voglio fare insieme a voi è questa: è possibile che i Comuni devono essere sempre l’ultima ruota del carro, è possibile che noi dobbiamo essere presi di mira da un cittadino che viene, ricatta e minaccia, è possibile mai che i nostri servizi sociali e affari sociali devono far fronte a tutte queste richieste senza strumenti legislativi ed economici, è possibile che nonostante lo avessi avvisato che stavo chiamando i carabinieri lui non si è per nulla preoccupato perché non aveva timore delle forze dell’ordine?”

“Ecco perché sono deluso e amareggiato, non per l’accaduto in sé ma per l’impotenza di un sindaco, di un amministratore che ogni giorno deve affrontare e cercare di risolvere questi problemi. Poi ci sono tanti altri concittadini che vivono una situazione di disagio economico e con dignità ed educazione si fanno aiutare in silenzio, è proprio per loro andiamo avanti a testa alta sempre a disposizione dei nostri concittadini sempre per migliorare il nostro Paese”, conclude.

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