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Addio Reddito di Cittadinanza, cala la scure sui percettori siciliani: ecco chi perde l’assegno

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Addio Reddito di Cittadinanza, cala la scure sui percettori siciliani: ecco chi perde l’assegno

Salvatore Rocca  |
lunedì 31 Luglio 2023

Cala la scure del Governo Meloni sul Reddito di Cittadinanza, sono tanti i percettori in Sicilia che perderanno il beneficio.

Sono 169mila le famiglie in Italia che, a partire dal 1° agosto 2023, non percepiranno più il Reddito di Cittadinanza. Viene così applicata la scure del Governo Meloni sul beneficio introdotto nel 2019 dal Governo Conte e che va a colpire tutti quei nuclei familiari considerati “occupabili”, poiché presenti al loro interno soggetti che possono essere avviati al mondo del lavoro.

In base alla nuove norme, infatti, in queste famiglie non devono comparire soggetti con disabilità, minori od over 65. Secondo quanto contenuto all’interno della Legge di Bilancio, quindi, l’assegno erogato a luglio 2023 sarà l’ultimo messo a disposizione.

Reddito di Cittadinanza, come verrà sostituito

Dal 1° settembre parte infatti la “rivoluzione” del sussidio, con l’entrata in vigore di due nuove misure. Per tutti quei nuclei familiari nei quali figura un minore, una persona con disabilità o con più di 60 anni, spetterà il nuovo “Assegno di inclusione”. Invece, per quelle famiglie dove sarà presente una persona in grado di lavorare, verrà riservata la misura del “Supporto per la formazione e lavoro”.

Reddito di Cittadinanza, Sicilia seconda per percettori

La Sicilia è la seconda Regione d’Italia dove, fino a oggi, è stato più alto il numero di percettori del Reddito di Cittadinanza. In base ai dati diffusi dall’Inps a gennaio 2023, i nuclei aventi diritto alla misura hanno rappresentato il 20% del totale, alle spalle del 22% della Campania.

Nel corso del 2022 sono stati 709.821 i soggetti siciliani che hanno percepito il Reddito o la Pensione di Cittadinanza, numeri accresciuti a seguito di un vero e proprio “boom” di richieste. Adesso, sempre secondo i dati dell’Inps, nell’Isola saranno 37.600 le interruzioni del beneficio.

Reddito di Cittadinanza, le città siciliane con più stop

Per quanto riguarda le province, Palermo e Catania sono le città siciliane dove si registrano più sospensioni. Le stesse, figurano anche tra i primi posti a livello nazionale, rispettivamente al terzo e al quarto posto.

Ai piedi di Monte Pellegrino, le interruzioni sono pari a 11.537. Nel capoluogo etneo, invece, gli “stop” sono vicini ai 9mila. Sempre in merito all’Isola, le province di Trapani e Agrigento compaiono in undicesima e dodicesima posizione, rispettivamente con 3.144 e 2.986 sospensioni.

L’Assegno di Inclusione

L’Assegno di Inclusione può essere richiesto dai cittadini dell’Unione Europea o da un loro familiare titolare di diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno, ovvero titolare dello status di protezione internazionale.

Al momento di presentazione della domanda, il richiedente deve risultare residente in Italia per almeno 5 annidi cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo. Inoltre, devono essere in possesso di un ISEE, in corso di validità, non superiore a 9.360 euro. Inoltre, il valore del reddito familiare deve essere inferiore alla soglia di 6mila euro all’anno moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Ma non finisce qui. Infatti, se nel nucleo sono presenti persone di tutte le età pari o superiore a 67 anni, vale a dire da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia del reddito familiare viene fissata a 7.560 euro annui. Questo valore va sempre moltiplicato per la scala di equivalenza.

Il Supporto per la formazione e lavoro

Il Supporto per la formazione e lavoro andrà a sostituire in tutto e per tutto il vecchio Reddito di Cittadinanza. Consisterà in un assegno da 350 euro al mese, erogato per un massimo di 12 mesi. La misura, come detto in precedenza, è indirizzata alle famiglie con persone occupabili al loro interno: soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico o soggetti disabili.

In merito a questo nuovo beneficio, sono numerose le polemiche relative alle condizioni decisamente più stringenti rispetto a quelle che erano state indicate per il Reddito di Cittadinanza. Infatti, in questo caso, l’Isee non dovrà essere superiore a 6mila euro.

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