Regione, l'opposizione minaccia la sfiducia a Musumeci - QdS

Regione, l’opposizione minaccia la sfiducia a Musumeci

redazione web

Regione, l’opposizione minaccia la sfiducia a Musumeci

martedì 19 Maggio 2020

Lupo (Pd), "la valuteremo con gli altri gruppi, forse è l'unico modo per costringerlo a venire in aula". E, ricordando l'episodio dell'attacco a un deputato che aveva chiesto il voto segreto, parla di "concezione dittatoriale"

“Valuteremo insieme ai gruppi di opposizione la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione” Nello Musumeci.

Lo ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd nell’Assemblea regionale siciliana, intervenendo in aula nel corso della seduta di oggi.

“Forse – ha ironizzato l’esponente dem – è l’unico modo per farlo venire in aula, se non altro lo farà per salvare la sua poltrona”.

“Il Presidente della Regione – ha ricordato Lupo – è uno dei settanta deputati dell’Ars e ha il preciso dovere di partecipare ai lavori d’aula. D’altronde è per questo che percepisce l’indennità parlamentare”.

“Nello Musumeci – ha sottolineato il capogruppo del Pd – non si vede a Sala d’Ercole da quando ha abbandonato i lavori per protesta contro un deputato che aveva legittimamente chiesto il voto segreto, così come previsto dal regolamento”.

Lupo si riferisce allo show del Governatore che, nella seduta del 29 aprile scorso disse in aula rivolto al presidente della Commissione Lavoro dell’Ars, Luca Sammartino (Iv) – “reo” di aver chiesto il voto segreto su un emendamento del M5s a una norma della legge di stabilità che stanzia fondi per lo sport -, “La sua richiesta non fa onore né a lei né a questo Parlamento. In un momento in cui tutta la comunità siciliana si aspetta chiarezza, lei nel voto alla Legge di stabilità chiede il voto segreto. Si vergogni. E per protesta lascio l’aula. Mi auguro che di lei e di quelli come lei si possa presto occupare ben altro Palazzo”.

“Evidentemente Musumeci – ha commentato Lupo – pensa di dettare le regole al Parlamento e non accetta alcun tipo di dissenso rispetto alle sue scelte”.

“Questa – ha concluso il capogruppo del Pd – è una concezione dittatoriale: ricordiamo a Musumeci che siamo in democrazia e le regole non le detta lui, le vota il Parlamento”.

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