Il sindaco di Siracusa e presidente Inda, risponde criticando la proposta del ministro Franceschini : “il limite di mille posti sarebbe insufficiente per le esigenze degli spettacoli classici siracusani”
Una nuova stagione di
riaperture in sicurezza per cinema, teatri e sale da concerto. Il ministro
della Cultura, Dario Franceschini, propone regole nuove, e meno
stringenti, rispetto allo scorso anno. Franceschini ha incontrato il Comitato
tecnico scientifico proprio sul tema della ripartenza delle attività culturali.
In particolare, per i teatri all’aperto in estate, il limite sarebbe di
mille posti.
Dalla città di Siracusa, dove il
Teatro Greco è per antonomasia il Teatro all’aperto ed ospita anno il ciclo
delle rappresentazioni classiche, il sindaco Francesco Italia e presidente
della Fondazione Inda, ha risposto al ministro Franceschini.
“In un anno “normale”, si legge
da una nota -, un anno senza pandemia e senza la drammatica conta giornaliera
di morti e contagiati, Siracusa da molte settimane ormai sarebbe in gran
fermento, e oggi si appresterebbe all’inaugurazione della nuova stagione delle
Rappresentazioni classiche.
Sono un evento grandioso – lo
dico per chi non ha mai assistito agli spettacoli del Teatro greco – che si
ripete da 107 anni, sul quale Siracusa ha costruito gran parte della sua
immagine nel mondo e ha fatto crescere un pezzo consistente della sua economia.
La stagione della Fondazione Inda
– prosegue il sindaco di Siracusa-, non è solo un appuntamento culturale
realizzato all’aperto nel più grande (e meglio conservato) teatro antico
d’Occidente: essa è un avvenimento che coinvolge tutta la città.
Progressivamente, da febbraio a luglio, non c’è ente pubblico, organizzazione
culturale, attività legata al turismo – per non parlare delle centinaia di
maestranze direttamente coinvolte negli spettacoli – che non si organizzi per
accogliere al meglio i 150 mila spettatori che arrivano a Siracusa per
assistere al mese e mezzo di repliche nella cavea del colle Temenite.
È partendo da questo dato di
realtà che sento di non condividere l’anticipazione fatta ieri dal ministro
Franceschini alla Camera, rispondendo a un’opportuna interrogazione
dell’onorevole Ficara (il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle ha
chiesto al ministro Franceschini la possibilità di aumentare del 50% la
capienza massima, ndr).
Il limite di mille posti
(salvo deroghe regionali), in vista di una riapertura estiva – sottolinea
Italia-, fissato dal ministro per i contenitori all’aperto, è ampiamente
insufficiente per le esigenze degli spettacoli classici siracusani e
sarebbe, per altro, immotivato se rapportato all’ampiezza del nostro teatro,
che potrebbe tranquillamente ospitare fino a duemila spettatori nel pieno
rispetto dei protocolli e del distanziamento sociale.
Il limite dei duemila posti
non è stabilito a caso ma è il frutto di analisi e valutazioni
costi/benefici sviluppate, già dall’esplodere della pandemia, all’interno del
Cda della Fondazione Inda.
La forza delle Rappresentazioni classiche si basa essenzialmente su due pilastri: l’unicità della proposta culturale (le tragedie dei grandi autori greci recitate nel loro contesto naturale) e la grandiosità della messa in scena. Sono i veri motivi di richiamo di un pubblico che nei numeri non ha eguali nel teatro italiano e che consentono, allo stesso tempo, di rendere l’evento economicamente sostenibile.
Gli spettacoli dell’Inda –
conclude il sindaco di Siracusa – riescono a reggersi autonomamente per il
70 per cento grazie allo sbigliettamento, e già portare la capienza del
teatro a duemila spettatori significherà per la Fondazione sottoporsi a nuovi
sacrifici e dover richiedere ulteriori aiuti pubblici, per altro tagliati
nel corso degli anni”.