Rincari alimentari, gli italiani scelgono i discount: +9,7% - QdS

Rincari alimentari, gli italiani si rifugiano nei low cost: +9,7% nei discount

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Rincari alimentari, gli italiani si rifugiano nei low cost: +9,7% nei discount

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sabato 19 Novembre 2022

Le famiglie sono costrette a rivedere i propri conti anche per quanto riguarda il carrello della spesa. Ecco quindi il ricorso al low cost.

Gli italiano stringono la cinghia sugli acquisti alimentari dal prezzo elevato e preferiscono ricorrere al cibo low cost. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat nei primi nove mesi del 2022, che fa segnare un balzo del +9,7% nelle vendite nei discount alimentari.

Così come ricordato da Coldiretti, alla spesa alimentare viene destinato circa il 20% del totale della spesa familiare per un valore medio stimato pari a 520 euro al mese a famiglia nel 2022. Le cause principale sono l’impennata dell’inflazione e la crescita dei costi energetici.

Costi alimentari, cambiano le formule d’acquisto

E se cambiano i negozi e i supermercati, cambiano anche le formule d’acquisto. Oltre al tradizionale 3×2 e ai punti premio, si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle catene. Emergono così le vendite sottocosto e il ricorso ai buoni spesa.

Sullo sfondo, tuttavia, si staglia anche il preoccupante dato dei 3 milioni di italiani che non riescono a permettersi un pasto adeguato e che sono costretti a rifugiarsi nelle mense o nei pacchi alimentari per riuscire a sopravvivere.

Ma la crisi non colpisce solo le famiglie, ma anche l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne. Qui un’azienda agricola su 10 (13%) ha dovuto fermare la propria attività, mentre un terzo delle aziende nazionali (34%) è costretto a lavorare in condizione di reddito negativo.

Rincari, agricoltura tartassata

Nell’agricoltura, in particolare, si registrano costi esorbitanti. Si va dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, senza dimenticare il +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione e il +129% del gasolio.

Spese elevate anche per quanto concerne il vetro (+50%), il tetrapack (+15%), le etichette (+35%), il cartone (+45%), i barattoli di banda stagnata (+60%) e la plastica (+70%).

“Bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa degli italiani”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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