Santa Lucia, l'arcivescovo di Siracusa a tutti i fedeli, "Guardiamo all'altro" - QdS

Santa Lucia, l’arcivescovo di Siracusa a tutti i fedeli, “Guardiamo all’altro”

redazione web

Santa Lucia, l’arcivescovo di Siracusa a tutti i fedeli, “Guardiamo all’altro”

lunedì 14 Dicembre 2020

Ieri il Pontificale nella Cattedrale della città aretusea in occasione della festa della Patrona, ricordando anche il disastroso terremoto di trent'anni fa. Del rischio sismico in Sicilia ha parlato anche il governatore Nello Musumeci

“Stiamo vivendo un anno di particolare preoccupazione per la pandemia che continua a flagellare il mondo intero, mentre è ancora viva la memoria del tragico terremoto che, alle ore 1.24 del 13 dicembre 1990, ha sconvolto molte famiglie per la scomparsa dei propri familiari – tra cui anche bambini – e per la perdita della propria casa”.

Lo ha detto ieri l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, durante il Pontificale in onore di Santa Lucia, patrona di Siracusa.

Nella Cattedrale era presente un centinaio di persone, numero massimo consentito nel rispetto delle disposizioni per l’emergenza sanitaria.

“Ogni tipo di crisi – ha detto l’Arcivescovo nel Pontificale – ci induca a muovere lo sguardo dallʼio al noi, dal noi verso gli altri. La presenza di Santa Lucia, nel cammino dell’Avvento, ci aiuti a riscoprire la vocazione alla santità, che è lʼelemento fondamentale, originale e costitutivo della identità cristiana”.

“La santità – ha aggiunto – ci aiuta a ricomporre il tessuto cristiano della società nella consapevolezza che la visione cristiana rivoluziona il modo di pensare lʼuomo, la sua vita, le sue relazioni”.

Nessuna processione quest’anno per una festa che porta come tradizione nelle strade migliaia di persone.

L’Ottavario si terrà sempre nella Cattedrale.

La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha promosso in alternativa un pellegrinaggio individuale dalla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, che da qualche giorno custodisce anche il Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio, alla Cattedrale.

Terremoti, trent’anni fa un disastroso sisma

Il disastroso sisma del 13 dicembre 1990, è stato ricordato anche dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il quale ha ieri rievocato come avesse causato “morti e rovine”.

Ma la Sicilia “rimane tra le regioni d’Italia più esposte al rischio sismico: resta ancora tanto da fare sul piano infrastrutturale, ma oggi sappiamo almeno di disporre nella nostra Isola di una struttura di intervento molto più organizzata ed efficiente”.

Il terremoto di magnitudo 5.6 della scala Richter colpì la Sicilia sudorientale alle 1.24 del 13 dicembre 1990.

“La Protezione civile della Regione – ha aggiunto Musumeci – dispone di una presenza su tutto il territorio regionale, con un ricco parco-mezzi e può contare su un sistema di volontariato organizzato formato da seicento associazioni, al cui interno esistono tutte le professionalità utili ad affrontare emergenze grandi e piccole. A tutti loro, su qualsiasi fronte impegnati, va il mio apprezzamento per il lavoro che compiono con professionalità e serietà in tutte le situazioni di emergenza, a cominciare dalla drammatica pandemia che ha colpito l’umanità. Dobbiamo fare della Sicilia un esempio nazionale di volontariato, preparato ed efficiente. E siamo già sulla buona strada”.

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