Scuola, edifici vecchi e fuori norma. Fondazione Architetti lancia l'allarme - QdS

Scuola, edifici vecchi e fuori norma. Fondazione Architetti lancia l’allarme

redazione

Scuola, edifici vecchi e fuori norma. Fondazione Architetti lancia l’allarme

venerdì 27 Novembre 2020

“In
Italia l’edilizia scolastica versa in una situazione disastrosa, le strutture
hanno un’età media di 52 anni e non garantiscono la sicurezza né dal punto di
vista sismico né da quello della prevenzione del contagio da Covid-19, e
nemmeno nel rispetto delle misure antincendio. Partendo da queste priorità, è
urgente ripensare a una nuova idea di scuola come spazio polifunzionale, hub di
servizi sostenibile, con aree reversibili e riutilizzabili. E’ il progetto
futuro dell’architettura, che lancia l’allarme scuola e si propone come
strumento di coordinamento per i prossimi decenni, in una integrazione
strategica nella gestione delle risorse economiche con l’incontro tra il pubblico
e il capitale privato, in sinergia con i fondi strutturali europei”.

E’
quanto emerso dalla ricerca dal titolo ‘Scuola Social Impact’, condotta
dallo studio internazionale Atelier(s) dell’architetto Alfonso Femia,
con
sedi a Parigi, Milano e Genova e curata dall’amministratore delegato della
società di consulenza Iniziativa, Ivo Allegro.

Lo
studio è stato presentato in un webinar organizzato dalla Fondazione per
l’Architettura e dall’Ordine degli Architetti di Torino
, con gli
interventi di esponenti delle istituzioni, delle Fondazioni “Agnelli”, “Scuola
della Compagnia di San Paolo” e “Architettura”, oltre a professionisti del
settore energetico.

I
dati del Miur, sui quali si è focalizzato il dibattito dei relatori,
offrono una panoramica desolante: degli oltre 40mila edifici scolastici
presenti in Italia più di 3mila sono inattivi e 34 a causa di calamità; quasi
22mila non hanno il certificato di agibilità e più di 23mila quello di
prevenzione incendi; 35mila sono fuori regola antisismica; oltre 15mila sono
privi del collaudo statico; circa 8mila non possiedono il documento di
valutazione rischi.

“E’
evidente che serve una riqualificazione economicamente sostenibile delle
strutture scolastiche – ha sottolineato Allegro – per cui bisogna
modificare le logiche gestionali attivando l’energia imprenditoriale e le
risorse finanziarie dei privati mediante Partenariato Pubblico-Privato (PPP) e
strumenti di ingegneria finanziaria”.

“Occorre
trasformare la scuola nel motore infrastrutturale, funzionale, economico della
rigenerazione urbana” ha evidenziato Alfonso Femia, precisando che “la
scuola è città e deve essere ripensata come luogo che integri alla dimensione
spaziale quella temporale, analizzando le esigenze complessive della comunità
nel breve e nel medio periodo e l’osservazione dell’andamento demografico, in
un’ottica di flessibilità e trasformabilità dell’edificio”.

“E’
necessario affrancarsi da una concezione ormai datata di edilizia scolastica.
La scuola deve uscire dall’emergenza per accreditarsi come occasione di
rilancio culturale ed economico del Paese, concretizzando il luogo in grado di
abilitare lo “sviluppo della persona umana” costituzionalmente garantito ma
spesso, nei fatti, negato” ha concluso l’ad di Iniziativa, Allegro.

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